Truffa sulla cassa integrazione: 11 indagati 

Nel mirino la Lego spa con sede a Lavis. Nei guai due dirigenti trentini. Sequestrati beni per mezzo milione e una villa a Sanzeno


di Francesca Quattromani


TRENTO. Avrebbero beneficiato della cassa integrazione guadagni straordinaria grazie a fittizi trasferimenti, demansionamenti e prepensionamenti. Ci sono anche due dirigenti trentini fra gli 11 indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Vicenza, con il supporto delle Fiamme Gialle di Trento. L’inchiesta riguarda l’attività di una società attiva nel settore della legatoria, la Lego, Legatoria Editoriale S.p.a, azienda con sede a Vicenza e con una sede operativa a Lavis. Tra gli indagati figurano Giulio Olivotto, legale rappresentante della Lego, vicentino di 73 anni e i trentini Carlo Zanon, 55 anni di Sanzeno e Mauro Cattani, 59 anni di Campodenno, dirigenti della Lego. Nove gli operai indagati, 8 trentini e un vicentino.

Il sequestro preventivo. Il Tribunale di Vicenza ha disposto il sequestro preventivo per equivalente di beni per oltre mezzo milione di euro ai dirigenti e alla stessa società. Tra i beni sequestrati anche un Suv e una villetta a Sanzeno, in valle di Non. Ad operare il sequestro i delegati militari della Tenenza di Cles.

L’ingiusto profitto. 31.995, 81 la somma delle indebite erogazioni a titolo di integrazione salariale a favore dei dipendenti ed ex dirigenti falsamente trasferiti presso le sedi vicentine della Lego. Il sequestro per via equivalente è stato emesso nei confronti del legale rappresentante della Lego, Olivotto. Illecitamente percepiti dall’ Inps, secondo le indagini, un profitto di 217. 977 euro, per Zanon e 279.395 euro per Cattani ( le pensioni).

Le indagini. Sono state eseguite dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza congiuntamente all’Inps e coordinate dalla Procura di Vicenza. Tutto è cominciato alcuni mesi fa, quando i funzionari hanno rilevato la condotta fraudolenta della Lego, società che produce libri dal 1900. Attiva nel settore della legatoria industriale, l’azienda produce annualmente, per la distribuzione mondiale, circa 100 milioni di copie. L’accertamento ispettivo si è svolto nell’aprile 2017 e ha riguardato il prepensionamento di 11 lavoratori, per i quali l’azienda ha inteso sfruttare indebitamente le disposizioni della norma che riconosce il diritto al prepensionamento. L’illecito sarebbe avvenuto tra il 2014 e il 2015, con il consenso dei dipendenti. Erano allora emersi alcuni profili di irregolarità in relazione al prepensionamento di cui avevano usufruito due dipendenti della società, Zanon e Cattani.

Dirigenti fittiziamente demansionati. Zanon e Cattani erano stati assunti alla Lego con la qualifica di dirigente ma, ad un certo punto della carriera, erano stati demansionati al ruolo di quadro. Per un breve periodo, Zanon, dalla sede di Lavis dove era dirigente, era sto trasferito nella sede di Vicenza. Poco dopo era stato condotto al pensionamento. Aveva usufruito di due settimane di cassa integrazione poco prima di andare in pensione. Lo stesso era “capitato” anche a Cattani, che era dirigente, invece, presso la sede vicentina. Anche lui demansionato per andare in pensione l’anno successivo ed anche lui posto in cassa integrazione, per una settimana, prima della cessazione del proprio rapporto di lavoro. L’ispezione aveva però rilevato come anche altri dipendenti fossero stati trasferiti dalla sede della Lego di Lavis a quella di Vicenza. Anche loro, erano in nove, trasferiti per pochi mesi, al fine di poter usufruire del pensionamento. Nel frattempo, i dirigenti fittiziamente demansionati ( secondo l’accusa), ovvero Zanon e Cattani, erano rimasti in servizio nelle rispettive sedi, ovvero Lavis e Vicenza, fino al giorno del loro pensionamento. Non erano affatto stati demansionati ma avevano di fatto sempre mantenuto l’incarico dirigenziale nel proprio stabilimento.

La tecnica del trasferimento aveva riguardato anche altri dipendenti della Lego che, dalla sede di Lavis, erano stati mandati a Vicenza. Anche gli operai erano stati trasferiti solo per alcuni mesi, per poter usufruire del pensionamento. In relazione al distacco di personale dallo stabilimento trentino, secondo i risultati dell’ispezione, era emerso che molti lavoratori provenienti da Lavis, in realtà non erano mai arrivati a Vicenza.

La Cigs. L’ ad della Lego, Olivotto, nel 2013, aveva fatto richiesta di Cig straordinaria al Ministero, indicando un esubero di 120 lavoratori negli stabilimenti di Vicenza e Marano Vicentino. L’aveva ottenuta, l’anno dopo, per altri 63 lavoratori, sempre degli stabilimenti vicentini. Di questa integrazione avrebbero usufruito anche Zanon, Cattani ed altri operai. Tutti erano stati quindi formalmente distaccati dallo stabilimento di Lavis presso le unità operative del vicentino, dove però era in corso la cassa integrazione straordinaria.















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