Truffa da 13 mila euro agli albergatori fassani: denunciato
Un romano pagava la caparra con una carta di credito «rubata» poi cancellava la prenotazione e si faceva così girare il denaro
TRENTO. Una buona parlantina, numeri di carte di credito sottratti a persone ignare del fatto che venivano utilizzati per truffare degli alberghi e tante scuse pronte per l’uso. Tutto questo è stato scoperto dai carabinieri della stazione di Canazei che hanno denunciato un romano di 36 anni per truffa e sostituzione di persona. Un’indagine nata dopo la denuncia presentata da un albergatore fassano ma che poi ha coinvolto altre due strutture ricettive di Canazei. Ma cosa è successo? I passaggi della truffa sono diversi. Il primo è la telefonata all’albergo di un persona che si presenta con nome e cognome e chiede di poter prenotare un soggiorno. Pensione completa, trattamento di lusso. Per il pagamento? Nessun problema l’aspirante cliente fornisce il numero di una carta di credito e la data di scadenza. Questo quanto serve all’albergatore per fare l’addebito e incassare il dovuto. Si parla anche di cifre importanti superiori ai mille euro. Il secondo passaggio avviene dopo una settimana circa. È lo stesso cliente che chiama per dire che, purtroppo, deve disdire la prenotazione. Una volta a causa di un lutto, un’altra per un incidente, un’altra ancora perché un parente sta molto male. Vacanza cancellata e dall’hotel parte l’accredito per rifondere il cliente della caparra. Accredito che finisce su un conto intestato ad una persona diversa rispetto al titolare della carta di credito. La scoperta della truffa alcuni giorni dopo quando all’albergatore arriva un’altra telefonata, del servizio delle carte di credito che nel frattempo hanno raccolto la lamentela di un loro cliente per un addebito non dovuto. E qui viene a galla la truffa. L’uomo aveva usato gli estremi della carta di credito «rubata» per permettere all’albergatore di prendere i soldi, soldi che poi venivano dirottati sul conto corrente di chi aveva orchestrato la truffa. A cadere nell’imbroglio non solo i tre alberghi di Canazei ma anche hotel di Moena e di mezza Europa. Per un danno, solo nell’ultimo periodo di 13 mila euro. E a migliaia di euro ammontano anche gli incassi di tre napoletani che su siti di vario genere mettevano in affitto appartamenti a Canazei. Si facevano pagare la caparra e poi sparivano nel nulla. Anche loro sono stati denunciati dai carabinieri. (m.d.)