Troppi iscritti, il Trentino «perde» il raduno scout
Attese 35 mila persone, l’Agesci «preferisce» la Toscana a Lavarone. La Provincia ha tentato fino all’ultimo: offerti logistica e trasporti
TRENTO. Il Trentino «perde» il grande raduno scout del 2014, quella route nazionale che l’anno prossimo in agosto, nel 40° anniversario dell’Agesci, chiamerà a raccolta circa 35 mila ragazzi dai 18 anni in su provenienti da tutta Italia. Un’occasione unica per il Trentino, non solo per gli ospiti illustri che l’evento porta con sè, dal presidente della Repubblica al papa, ma anche per la vetrina turistica da sfruttare di fronte a decine di migliaia di persone.
La Provincia ha fatto di tutto per convincere l’Agesci, ha messo a disposizione il meglio della propria organizzazione e delle strutture logistiche. Ma l’occasione è volata via, soffiata dalla più centrale e comoda Toscana. Niente altopiano di Lavarone, dunque, il raduno di 10 giorni all’ultimo si sposta a San Rossore, provincia di Pisa, nell’ex tenuta del presidente della Repubblica. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal Consiglio generale Agesci.
La Provincia di Trento si era candidata un anno e mezzo fa per ospitare il raduno, un’idea nata da una proposta dal consigliere provinciale del Pd Mattia Civico, una lunga esperienza negli scout, e raccolta dall’allora governatore Lorenzo Dellai. Per la localizzazione la scelta era caduta alla fine su Millegrobbe, altopiano di Lavarone. E la macchina organizzativa provinciale, guidata dalla Protezione Civile e in particolare dal responsabile del Servizio prevenzione rischi Gianfranco Cesarini Sforza, si era già messa al lavoro per il maxi-evento.
A scompaginare i programmi è stato il numero di preiscrizioni, una partecipazione andata oltre ogni aspettativa e che ha preso in contropiede la stessa Agesci. «Nella storia della nostra associazione abbiamo sempre avuto una risposta nell’ordine del 50% degli iscritti», spiega il presidente nazionale Matteo Spanò, «questa volta siamo arrivati all’86%». Da una stima iniziale di 15-20 mila persone, si è saliti ad oltre 32 mila iscritti, a cui vanno aggiunte circa 2 mila persone dello staff. Per un totale improvvisamente balzato a 35 mila presenze e un costo stimato di 4,5 milioni di euro.
Anche di fronte a questi numeri la Provincia non si è comunque tirata indietro. Anzi. In un incontro di lunedì scorso con il presidente Alberto Pacher e i vertici dell’Agesci nazionale, il Trentino ha ribadito la disponibilità a far fronte alle nuove esigenze. Pronto ad aggiornare il piano - che inizialmente aveva previsto l’allestimento di 8 sottocampi con le tende da 4 mila scout ciascuno - portandoli a una capienza di 4.500. La Provincia aveva messo a disposizione la struttura della Protezione civile, i tendoni, i volontari dei NuVoLa per la distribuzione dei pasti, perfino i trasporti che avrebbero dovuto garantire il non facile trasferimento dei 30 mila da Trento a Lavarone.
Non è bastato. «Ringraziamo la Provincia per l’attenzione nei nostri confronti e il supporto tecnico», dice il presidente Agesci Spanò, «ma dopo varie valutazioni, di fronte a un’organizzazione molto più complessa del previsto, tenuto conto che i partecipanti arriveranno da tutta Italia, abbiamo scelto una dislocazione più centrale, in Toscana». La tenuta di San Rossore offre ettari contro i 30 di Millegrobbe, sarà raggiungibile a piedi dalla stazione e così si ridurrà anche l’impatto ambientale dell’evento. «Non è stata una decisione facile, anche per il percorso già intrapreso con il Trentino. Avevamo già imparato a conoscere ed amare Millegrobbe», fanno sapere dall’Agesci, «ma quando si fa strada, bisogna avere il coraggio di ripensare i propri passi».
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