LA DELIBERA CONTESTATA

Trento, slitta la riforma scolastica: caos negli istituti

Già partita la caccia alle preiscrizioni ma senza certezze su tempi e modalità


Jacopo Tomasi


TRENTO. L’istituto professionale Battisti si è già trasformato in istituto tecnico turistico. Nonostante manchi la delibera della Provincia, il dirigente Stefano Kirchner ha preparato le brochure con la nuova offerta formativa che sanciscono la morte del vecchio Ipc. A causa dei continui slittamenti, regna comunque il caos nelle scuole trentine. Compreso il liceo Rosmini di Rovereto.
 Il punto più discusso della riforma della scuola trentina targata Dalmaso è sempre stato quello che prevede la cancellazione degli istituti professionali. Un punto sul quale la Provincia ha sempre tirato dritto, nonostante due ricorsi presentati da docenti dell’Ipc al Tar e al presidente della Repubblica. Adesso la loro battaglia sembra essere definitivamente persa. Non serve, infatti, attendere la delibera per sancire la morte, in Trentino, degli istituti professionali. Basta un fatto: il preside dell’Ipc Battisti ha preparato le brochure con l’offerta formativa del prossimo anno che verranno date agli studenti di terza media. Saranno stampate lunedì mattina. In questi volantini l’istituto professionale non esiste più: si parla di istituto tecnico con indirizzo turistico. La riforma, insomma, è già realtà. «Le abbiamo fatte perché non potevamo più aspettare: il 6 ed il 13 marzo abbiamo le giornate di porte aperte, le famiglie pretendono informazioni e se non ci muovevamo rischiavamo di restare fuori dai giochi», spiega il preside Stefano Kirchner. «Abbiamo dato per scontata la trasformazione in istituto tecnico perché la Provincia ce l’ha assicurata».
 Addio all’istituto professionale, dunque, ma restano comunque incertezze sul futuro. Come spiega la professoressa Maria Grazia Papuzzo, delegata della Cisl Scuola. «Per ora abbiamo previsto solo l’indirizzo turistico, ma siamo in attesa di risposte dalla Provincia per offrire anche quello di abbigliamento e moda. Perderlo, assieme a quello aziendale, potrebbe far calare le iscrizioni e provocare contraccolpi sul personale». Non solo. Nella brochure viene lasciato in sospeso il tempo scuola (27 o 32 ore settimanali?). Certi, invece, sono i tagli a materie come economia aziendale (da 5 a 2 ore in prima) e matematica (da 5 a 4). Sparisce il laboratorio di trattamento testi. Il panorama resta dunque ingarbugliato. Ed è così in tutto il Trentino: da una parte le famiglie vogliono certezze, dall’altra la Provincia (e le scuole) attendono i quadri nazionali. Al liceo Rosmini di Rovereto, giovedì sera, c’è stato l’incontro con le famiglie dei ragazzi di terza media. La preside Giovanna Sirotti ha spiegato l’offerta formativa, ha assicurato la presenza del liceo delle scienze applicate, ma non si è esposta sul tecnologico (in stand by) o sulle ore. «Questa attesa prolungata - afferma - crea non pochi problemi perché l’utenza chiede chiarezza». E il 27 marzo, termine ultimo per le iscrizioni alle superiori, non è poi così lontano













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