Trento, sindaco positivo all'alcoltest in auto: ritirata la patente

Il primo cittadino Alessandro Andreatta (Pd) fermato dai carabinieri di ritorno da una cena politica: "Avevo bevuto tre bicchieri di Teroldego, ma non ero ubriaco. Però le regole ci sono e vanno rispettate"


Luca Petermaier


TRENTO. Tre bicchieri di Teroldego, corposo vino doc trentino, sono costati cari al sindaco di Trento Alessandro Andreatta (Pd), incappato nell'alcoltest dei carabinieri di ritorno da una cena politica.

Il responso del palloncino è stato impietoso per il primo cittadino: i suoi valori di alcol nel sangue erano superiori ai limiti consentiti dalla legge e così è scattato il ritiro immediato della patente, con il sindaco costretto a chiamare qualcuno che lo riportasse a casa. "Non ero ubriaco _ dice Andreatta _ anche se in effetti a cena avevo bevuto tre bicchieri di vino e un caffè corretto con la grappa. Ma le regole ci sono e vanno rispettate".

Sindaco Andreatta, ci spiega che cosa è successo?
 «Venerdì sera mi trovavo in un sobborgo di Trento per un incontro politico. Dopo aver discusso ci siamo messi a tavola».
 Che cosa avete mangiato?
 «E’ stata una cena tipica trentina. Un aperitivo con qualche salume e formaggio. Poi dei canederli. Come secondo polenta, funghi, fagioli e carne. Di dessert crostata».
 Facile alzare un po’ il gomito...
 «Guardi, penso di aver bevuto tre bicchieri di vino, mi pare Teroldego».
 E dopo cena?
 «Ci siamo messi a giocare a carte e lì ho bevuto un caffè corretto».
 Fernet, Vecchia Romagna?
 «No, grappa bianca».
 E finita la cena si è messo in auto...
 «Esatto. Stavo tornando a casa quando all’incrocio tra via Piave e Corso Tre Novembre sono stato fermato dai carabinieri. Mi hanno fatto soffiare e ho superato il limite con conseguente ritiro della patente».
 Non l’hanno riconosciuta?
 «Evidentemente no».
 Quanto ha fatto segnare la macchinetta?
 «Non me lo ricordo. Non perché non fossi in me, ma perché nella concitazione degli eventi non ci ho fatto caso».
 Onestamente, sindaco: era brillo?
 «No. Ammetto di aver bevuto qualche bicchiere durante la cena, ma non ero affatto ubriaco. Del resto non mi è mai capitato di ubriacarmi in vita mia. Trovo assurdo bere per il gusto di perdere il controllo e poi stare male».
 E lei come è stato quella notte?
 «Male per quanto era accaduto, ma non per colpa dell’alcol. Il giorno dopo alle 8 di mattina ero in piedi al lavoro».
 Che cosa si sente di dire ai suoi concittadini?
 «Che mi dispiace tanto. Per me è stata una beffa perché non avevo certo bevuto per ubriacarmi. Ma le regole ci sono e valgono per tutti, anche e soprattutto per il sindaco».













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