Trento: se non c'è la cassetta esternail postino non consegna le lettere
Lettera di Poste Italiane invita chi abita nei condomini a dotarsi della cassetta esterna, altrimenti dovranno andarsi a ritirare la posta di persona
TRENTO. Senza cassette delle lettere esterne, niente posta. Bisogna armarsi di pazienza e andare a ritirarla al centro di Spini di Gardolo. Lo sanno bene quei trentini ai quali è arrivata la lettera (questa sì!) di Poste Italiane che invita ad installare le cassette all’esterno del condominio, altrimenti il postino non suonerà più. E c’è chi, per questo motivo, non riceve corrispondenza da mesi.
In una palazzina di via San Pio X, che non ha ancora sistemato le cassette esterne, raccontano che è da oltre due mesi che non viene recapitata la posta. E una ventina di giorni fa è arrivata una lettera di Poste Italiane che invitava i condòmini a recarsi a Spini di Gardolo per ritirare lettere ed altro. «Da tempo - spiega una signora - ci stiamo battendo per sistemare delle cassette esterne, ma non è facile mettere d’accordo tutti. C’è chi si tira indietro per il costo. Chi dice che sono antiestetiche. Fatto sta che siamo senza posta da mesi. Non è giusto».
Per aggirare il problema c’è anche chi si è organizzato in altro modo: consegnando le chiavi del portone al postino, che così può aprire tranquillamente senza suonare e consegnare la posta.
Il “caso” del posizionamento delle cassette delle lettere ha comunque qualche anno. Un decreto ministeriale del 2001, infatti, stabilisce che devono essere sistemate all’esterno degli stabili per facilitare il lavoro dei portalettere, sopratutto nei condomini. Sono passati quasi dieci anni e molti palazzi (anche in seguito a sollecitazioni dell’azienda) hanno provveduto installando le cassette all’esterno. Ma c’è ancora chi “resiste”. Per vari motivi. In primis, la volontà di non lasciare la posta in balìa di chi passa sulla strada, ma anche per questioni economiche, visto che l’acquisto di cassette antiscasso ha un certo costo.
Ci sono, insomma, dei condomini in città dove i postini devono ancora suonare e farsi aprire il portone per imbucare le lettere nelle cassette situate nel giroscale. Il problema è che molto spesso il portone non lo apre nessuno. Perché le famiglie sono al lavoro o, nel periodo estivo, in ferie. In sostanza, i portalettere spesso e volentieri se ne tornano al centro di smistamento con le lettere ancora da consegnare. Ecco, quindi, che Poste Italiane ha deciso di “sensibilizzare” gli utenti senza cassette esterne con delle lettere che, a dire il vero, somigliano ad un ultimatum. Sintetizzando, recitano così: «Vista l’impossibilità di imbustare la posta, siete invitati a ritirarla al centro di Spini di Gardolo».
Il tema, però, fa discutere. Tempo fa alcuni amministratori di condomini del Trentino, sempre per la questione delle cassette delle lettere esterne, minacciarono Poste Italiane. «Se non portano più le lettere per questi motivi - avevano detto - siamo pronti a denunciarli per interruzione di pubblico servizio». La sistemazione all’esterno delle cassette, però, è sancita anche da un decreto ministerial nel 2008 che recita così: «il recapito degli invii semplici è effettuato in apposite cassette accessibili al portalettere installate dal destinatario a proprie spese».
La battaglia, insomma, a distanza di anni continua. E l’estate delle Poste, tra uffici chiusi per ferie, altri sovraffollati e raccomandate in giacenza, si fa sempre più bollente.
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