Trento ricorda Giannantonio Manci: “Grazie a chi ha combattuto la dittatura, l’Italia è diventata una democrazia”
La cerimonia nel 77° anniversario della morte del martire della Resistenza trentina
TRENTO. La Galleria dei Partigiani, che da piazza Cesare Battisti conduce alla via che porta il suo nome, ha ospitato questa mattina (6 luglio) la commemorazione in ricordo del sacrificio di Giannantonio Manci, martire della resistenza trentina e Medaglia d’oro al valore militare della Resistenza italiana, nel 77° anniversario della morte il 6 luglio 1944.
L’Anpi del Trentino e il Comune lo hanno voluto ricordare insieme alla nipote, ai pronipoti e parenti, nonché alle rappresentanze d’Arma e della Croce Rossa Italiana, con due agenti della Polizia locale che hanno deposto la corona d’alloro alla lapide che ricorda il sacrificio di Giannantonio Manci. A tratteggiarne il ricordo, il sindaco Franco Ianeselli e il presidente dell’Anpi del Trentino Mario Cossali.
“Manci ha un posto di dirittonel nostro pantheon civile – ha detto il sindaco – è solo grazie al martirio suo e di tanti oppositori alla dittatura fascista come lui se l’Italia è diventata una democrazia. Dobbiamo essergliene grati ogni giorno vigilando perché i valori democratici, la libertà, la giustizia rimangano alla base della nostra vita associata”.
Presenti alla cerimonia anche il presidente del Consiglio comunale Paolo Piccoli, il vicepresidente della Giunta provinciale Mario Tonina ed il Commissario del Governo Sandro Lombardi, alle sue ultime apparizioni prima del ritiro dalla vita istituzionale attiva.
Alle ore 18 in piazza Manci a Povo, come ricordato da Cossali e dal consigliere comunale Vittorio Bridi, altri interventi dei rappresentanti del Comune, della Circoscrizione e di Anpi del Trentino. C.L.