Trento, minacciato con l’arma e rapinato
Il gestore del Totalerg di via Brennero aggredito sotto casa da due «incapucciati»
TRENTO. Era appena uscito da casa. Erano le 7.30 di lunedì mattina e in una mano teneva il guinzaglio del cane, nell’altra una borsa con la cassetta che custodiva l’incasso del self service del distributore di benzina (il Totalerg di via Brennero) che gestisce da anni. Aveva fatto solo pochi passi quando da una macchina sono sbucate due persone con il volto coperto da un passamontagna nero come i vestiti che indossavano. I due non hanno aperto bocca ma hanno fatto parlare la pistola che hanno puntato alla pancia dell’uomo. Che non avendo alternative gli ha mollato la borsa con i soldi. E i due sono risaliti in auto e spariti nel nulla. Lanfranco Nicolussi Paolaz racconta con tranquillità la rapina che ha subito, ma non c’è nulla di normale in quello che ha vissuto. «A fermarmi, a convincermi a non reagire - racconta il benzinaio - è stata la pistola. Magari era finta, magari no e non me la sono sentita di rischiare la mia vita. Certo che non ci fosse stata l’arma gliela avrei fatta vedere io a quei due che tremavano come foglie: probabilmente avevano loro più paura di me. Ma una soddisfazione me la sono tolta. Quando sono ripartiti ho dato un paio di calci alla loro macchina».
Ma torniamo a lunedì mattina. «Sono uscito da casa intorno alle 7.30. Abito in una zona piena di condomini - racconta Nicolussi Paolaz - ma in quel momento non c’era anima viva. Oggi (ieri per chi legge) ad esempio c’era un sacco di gente compresi quelli che raccolgono l’immondizia. Lunedì invece il deserto. Avevo con me il cane e parte dell’incasso del fine settimana che dovevo depositare. Era sul marciapiede quando da una macchina sono scesi in due: tutti neri, con il volto coperto, non si distingueva nulla. E non hanno nemmeno parlato ma hanno tirato fuori la pistola e me l’hanno puntata qui alla pancia. E a quel punto l’unica cosa che potevo fare era consegnare i soldi. Conosco le armi, ho fatto per un periodo il guardacaccia ma il quel momento non potevo sapere se quell’arma era un giocattolo o meno». Dopo la rapina, la chiamata in questura e sono iniziate le indagini della squadra mobile. «Sono sicuro che riusciranno a prenderli - commenta il gestore del distributore - ma secondo me per evitare cose simili c’è solo una possibilità. Bisogna eliminare il contante e fare in modo che la gente faccia benzina con il bancomat o con le carte petrolifere. Se non ci sarà questo cambiamento noi saremo sempre nel mirino dei ladri e dei rapinatori. E con la crisi il numero di disperati è destinato solo ad aumentare». (m.d.)
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