Trento: l'happy hour «firmato» don Bosco, l'idea piace ai Salesiani

Iniziativa del bar Fiorentina, volantini con l'immagine del santo come testimonial degli aperitivi del martedì sera. I religiosi: «Ok, purché non serva a vendere di più»


Marzia Bortolameotti


TRENTO. Don Bosco come testimonial dell'happy hour. L'idea è venuta a Marco Antonucci, titolare del bar Fiorentina di Trento che ha distribuito cinquemila volantini (in questo caso... "santini") nelle facoltà e biblioteche della città per promuovere l'appuntamento del martedì sera con birra e spritz a un euro. |f| Il volantino

L'idea è piaciuta anche al direttore dei Salesiani, don Sergio Borsato: «Bella iniziativa», dice. Ma aggiunge: «Purché don Bosco sia visto come un prete amico e la sua immagine non sia strumentale per vendere di più».

D'accordo che san Giovanni Bosco è conosciuto in tutto il mondo come il prete dei giovani, soprattutto di quelli più disagiati, ma l'idea di usarlo per promuovere l'avvio della "stagione" dell' happy hour, è a dire poco originale. Una provocazione per pubblicizzare un classico appuntamento degli studenti ogni martedì sera, dalle 18 alle 21, con tutte le bevande alcoliche scontate.

Un appuntamento che in passato ha fatto discutere più volte per via dei disordini, del rumore e della sporcizia che lasciavano la sera i ragazzi in via Calepina e forse quella frase "I bravi ragazzi non lo fanno" (che si legge sopra don Bosco), vuol dire proprio questo: divertitevi, ma con coscienza o forse vuol dire altro.

«Lascio ad ognuno la libera interpretazione di cosa non fanno i bravi ragazzi - spiega Marco Antonucci, titolare bar Fiorentina - certo il mio voleva essere un messaggio positivo, per rispondere a tutte le critiche che ci hanno mosso in questi anni per l'happy hour. Abbiamo usato un testimonial d'eccezione, un prete che è stato un esempio per i giovani e li ha aiutati. Anch'io ho frequentato i Salesiani, e sono cresciuto con i suoi insegnamenti».

Una pubblicità che ha sicuramente colto nel segno visto l'interesse che ha suscitato tra i ragazzi delle superiori e tra gli universitari. All'istituto Salesiani i santini (realizzati dalla Rosso Scuro di Trento) sono già arrivati. «Ne ero già a conoscenza - spiega Don Sergio Borsato, direttore Salesiani Trento - alcuni studenti si sono arrabbiati, perché non volevano che don Bosco, fondatore dei Salesiani, fosse messo accanto all'happy hour, altri invece l'hanno interpretato come un segnale positivo: una chiesa più vicina ai giovani».

L'immagine di don Bosco usata per l'happy hour ha avuto quindi la benedizione, è proprio il caso di dirlo, degli stessi Salesiani. «L'happy hour è un appuntamento dei giovani che vedo con simpatia - conclude don Sergio - anzi con un certo interesse, non trovo niente di male nell'incontrarsi e bere qualcosa, ma invito i giovani a farlo con giudizio, senza esagerare. Se dunque l'immagine di don Bosco è vista come un prete amico, vicino ai giovani, ben venga, l'importante che non si usi don Bosco per vendere di più e in modo strumentale».

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