Sgombero

Trento, l’altra faccia dello sgombero della baraccopoli

Questa mattina, 31 ottobre, la baraccopoli abusiva dell’area ex Sloi è stata sgomberata, portando via tutto. Gli occupanti: «Non abbiamo più nemmeno le coperte»


Daniele Peretti


TRENTO. La potremmo definire l’altra faccia dello sgombero. Nella prima mattinata di oggi, 31 ottobre, senza troppi complimenti, la Polizia ha sgomberato la baraccopoli abusiva che si trovava nell’area ex Sloi in quella zona dove devono partire al più presto i carotaggi del terreno per stabilirne il livello di inquinamento.

La testimonianza di uno degli occupanti: “Questa mattina presto ci è arrivato un messaggio su whatsapp che ci annunciava l’imminente sgombero. Abbiamo abbandonato ogni cosa e siamo scappati per evitare di essere identificati

rischiando il foglio di via. Solo che hanno demolito tutto, buttando via le nostre cose e adesso non abbiamo più nulla per affrontare questa notte. Potevano almeno lasciarci prendere le nostre cose oppure evitare di buttarle. Hanno chiuso anche tutte le vie d’accesso per impedirci di rientrare”.

D’accordo abusivi, questuanti che spesso maltrattano i cani con i quali chiedono l’elemosina, emarginati, ma non costituiscono un problema nuovo. Sono anni che una quindicina di romeni vive all’interno di una baraccopoli costruita con materiali di fortuna sul lato est dell’area ex Sloi. Entrano da via Maccani, nell’area commerciale trovano il materiale che serve e si avvicendano al suo interno in maniera regolare. La loro presenza era cosa nota, quando il problema era solo questione di dignità non si è mai sgomberato, lo si fa oggi per permettere i controlli del tracciato del bypass ferroviario, ma con una modalità che ha tolto anche quel poco di dignità che può esserci all’interno di una baraccopoli abusiva. Almeno coperte e vestiti potevano essere lasciati a portata di mano.

 













Scuola & Ricerca

In primo piano