Trento, il sindaco Andreatta: "Nessuna offerta per il termovalorizzatore"
''Non sono arrivate le offerte per il termovalorizzatore che attendevamo". A dirlo è stato il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta. La gara dunque è andata deserta e il progetto riparte da zero
TRENTO. Nessuna offerta. La gara per l’inceneritore di Trento va deserta, uno scenario prefigurato da molti. A spaventare i privati le condizioni economiche imposte dal bando. Che ora Comune e Provincia dovranno rivedere. «La parte qualitativa non è negoziabile, aggiorneremo quella finanziaria», annuncia Pacher. Ma opposizioni e comitati vanno all’attacco: «Si apra ad altri sistemi».
In molti, Comune in testa, avevano temuto questo esito dopo la decisione di Dolomiti Energia di rinunciare alla gara. Clausole troppo impegnative, aveva spiegato l’amministratore delegato Marco Merler, facendo riferimento alle condizioni tariffarie e al periodo di gestione dell’impianto previsti dal bando. Le sue dichiarazioni erano state un campanello d’allarme, ma poi la partecipazione di 8 società (di cui due spagnole, una vincitrice della gara per l’ampliamento dell’impianto di Ca’ del Bue a Verona) alla fase preliminare dei sopralluoghi aveva riacceso le speranze. Ieri la doccia fredda.
I termini scadevano a mezzogiorno e la notizia che nessuna offerta era stata presentata è arrivata ufficialmente durante la seduta della giunta comunale. Un quarto d’ora di confronto tra il sindaco Alessandro Andreatta e i suoi assessori, prima di scendere ad annunciare l’esito alla stampa.
I nodi critici. Le indiscrezioni dicono che a frenare i privati sono state le condizioni economiche fissate dal bando. Due clausole in particolare sembra abbiano rappresentato uno scoglio per i gruppi interessati. La tariffa da pagare al gestore innanzitutto, prevista di 110 euro a tonnellata: nel bando si dice che il Comune potrà rinegoziarla al ribasso nel caso in cui la differenziata aumentasse oltre il 65%; ma così chi gestisce l’impianto si troverebbe di fronte a un calo di rifiuti residui da bruciare, senza poterne importare da fuori Trentino, e al contempo con minori introiti dalla tariffa. Probabile dunque che nel nuovo bando si vada verso un rialzo. Un altro nodo critico emerso è il fatto di dover restituire l’impianto all’ente pubblico dopo vent’anni, tempo giudicato insufficiente per rientrare dall’investimento.
Andreatta e Pacher. Poche parole da parte del sindaco, che ieri ostentava tranquillità: «Ne parlerò in tempi strettissimi con il presidente Dellai, a cui ho già chiesto un incontro per valutare insieme la situazione e immaginare un percorso futuro. Le ipotesi sul tappeto sono molte». «Abbiamo costruito un bando molto rigoroso - ha proseguito - attento a tutelare la salute dei cittadini ed esigente nel chiedere le migliori tecnologie possibili». Più esplicito il vicepresidente della Provincia (e assessore all’ambiente) Alberto Pacher: «Non ci voleva, ora i tempi si allungano. Non è la prima volta che una per il termovalorizzatore va deserta, è successo anche a Bolzano (dove è stato rifatto l’appalto dopo che le offerte presentate non corrispondevano alle prescrizioni tecniche del bando, ndr). Aggiornare il bando mi pare un passaggio inevitabile, già in settimana ci troveremo con il Comune per capire come». L’assessore mette però un punto fermo: «La parte qualitativa, ambientale, che fissa i limiti sulle emissioni, non è negoziabile. Il bando non sarà rivisto al ribasso, potremo invece intervenire sulla parte economica dove si sono registrati alcuni problemi».
Il fronte anti-inceneritore. Ma dal fronte contrario all’impianto la notizia che la gara è andata deserta è stata accolta con soddisfazione. «È un segno del destino, un provvidenziale Babbo Natale», commenta il senatore della Lega Nord Sergio Divina. «Quello che è stato previsto non si può fare. Possono allora rientrare in gioco i modelli di smaltimento più ecologici e meno costosi», e rilancia il sistema dell’autoclave, già sponsorizzato dal Carroccio ma escluso da Comune e Provincia perché non sufficientemente testato. Ieri sera in consiglio comunale question time della consigliera del Pdl Francesca Gerosa: «Ora si apra il bando ad altri sistemi di gestione dei rifiuti». La stessa richiesta che arriva dal Coordinamento Trentino Pulito.
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