Trento, cresce la rabbia contro la riforma scolastica
Sindacati, studenti e docenti non hanno gradito il blitz della Provincia che ha approvato il testo a tarda sera
TRENTO. Il giorno dopo il via libera “by night” alla riforma della scuola scoppia la rabbia di sindacati, studenti e docenti. La Flc Cgil annuncia che «per protesta» diserterà l’incontro previsto per questa mattina con l’assessore Dalmaso e definisce l’atteggiamento della giunta «arrogante e inaccettabile». I collettivi confermano il presidio di domani in piazza Dante. Gli Stati generali si dicono «disgustati da un comportamento antidemocratico».
Questa mattina, alle 9.30, l’assessore all’istruzione Marta Dalmaso s’incontrerà con i sindacati per discutere di quadri orari e monte ore. Al tavolo non ci sarà, però, la Flc Cgil. «Non ci andiamo - spiega Gloria Bertoldi - perché siamo arrabbiati per l’atteggiamento della giunta. È inaccettabile ed arrogante anticipare di un giorno l’approvazione di una delibera quando nell’ultimo incontro avevamo chiesto delucidazioni su alcuni temi relativi al tecnologico e agli istituti professionali. Significa che loro hanno deciso, che non sono aperti al dialogo e allora noi che ci andiamo a fare all’incontro?». La Flc, dunque, oggi non ci sarà. Chiederà invece un incontro urgente per discutere degli argomenti già sollecitati e non esclude la possibilità di uno sciopero. «Valuteremo tutti gli strumenti a disposizione», afferma Bertoldi.
All’incontro ci sarà la Uil Scuola. Pietro Di Fiore però non risparmia critiche alla giunta. «Non sapevamo nulla di questo blitz e non possiamo non rilevare un atteggiamento poco coraggioso da parte della giunta che ha deciso di giocare d’anticipo». La Uil spiega perché si siederà al tavolo. «I temi che tratteremo non sono legati alla delibera appena approvata e sono temi importantissimi. Cercheremo di trovare un accordo tra gentiluomini sulle 18 unità di lezione e le prestazioni integrative». Davanti alla Dalmaso ci sarà anche Tamara Lambiase della Cisl Scuola. «La linea della Cisl è quella di sedersi sempre al tavolo. Oltretutto si affrontano temi importanti come quello degli organici e dei 18 momenti di lezione. Ci confronteremo sulle modalità di recupero delle 99 ore che restano fuori con la possibilità delle lezioni di 50 minuti». Lambiase commenta così la fretta della giunta che l’ha portata a dare l’ok alla delibera in tarda serata. «Capisco la fretta per le pressioni delle scuole, ma questo metodo ci lascia un po’ perplessi e forse, vista questa corsa forsennata, avevamo ragione quando avevamo chiesto di rinviare tutto di un anno e ragionarci con calma».
L’approvazione notturna non placa la protesta studentesca. Anzi, probabilmente la fa crescere ancora. Come spiega Filippo Rigotti del coordinamento dei collettivi. «Questo modo di fare della giunta non fa che aumentare la nostra rabbia. Loro vogliono ridurre in macerie la nostra scuola, ma noi non resteremo fermi ed in silenzio. Domani, alle 8.30, saremo in piazza Dante per esprimere il nostro dissenso». Lo sciopero studentesco dovrebbe portare in piazza almeno 300 ragazzi (già ieri ce n’erano un centinaio convinti che la manifestazione fosse stata anticipata) e sono in programma azioni piuttosto forti.
Infuriati anche i docenti. A parlare per loro è Alessandro Genovese degli Stati generali della scuola trentina. «Siamo disgustati dal blitz notturno della giunta che è stata comunque coerente fino alla fine: hanno iniziato la riforma chiusi nelle loro stanze e l’hanno approvata con una mossa vergognosa e che insulta la democrazia, degna della peggior destra. Tanta arroganza va censurata, anche perché hanno anticipato l’approvazione non per permettere alle scuole di partire con l’offerta formativa, ma per evitare la contestazione, legittima, degli studenti. Noi comunque andremo avanti con la battaglia perché siamo convinti che si possa ancora incidere sui contenuti anche sulla base dei documenti che abbiamo presentato nelle scorse settimane».