Trento: ci sono i 20 milioni per il progetto hub di interscambio della mobilità nell’area ex Sit
Ok al finanziamento: l’opera dovrà essere completata entro il 31 marzo 2026
TRENTO. “Il 2 gennaio l’avevo dato per certo, poi la scoperta che la domanda del Comune era stata sì giudicata ammissibile al finanziamento ma per esaurimento dei fondi stanziati, allora non era stata finanziata. Adesso invece è arrivata la conferma”.
Un finanziamento da 20 milioni di euro.
Lo ha detto il sindaco Franco Ianeselli, in merito all’affaire per il potenziamento e l’estensione del centro intermodale principale della città, la zona delle stazioni, sull’area ex Sit.
In pratica uno degli elementi del “Metaprogetto”: lo strumento metodologico impostato per affrontare, coerentemente con i principi della transizione ecologica, il processo di riqualificazione e rigenerazione della città di Trento.
Le potenzialità dell’area ex Sit riguardano il ruolo di snodo di percorsi ciclabili e pedonali esistenti e di progetto, di interscambio modale, di connessione tra reti di mobilità e tra i luoghi della città, di occasione del recupero del rapporto città-fiume. Ma ecco gli elementi del progetto.
Ricollocazione della stazione delle autocorriere; Collegamento con il Monte Bondone; Valorizzazione della rete ciclabile cittadina; Parcheggio pertinenziale; Nuovo spazio verde; Fermata del tram; Punto informazioni; Deposito biciclette; Servizi per la mobilità (biglietti, prenotazioni, assistenza biciclette, noleggio biciclette, micromobilità elettrica, ricarica veicoli elettrici); Percorso di collegamento con la stazione treni sia in superficie che in interrato; Esercizi pubblici per valorizzare il nuovo affaccio sul fiume e garantire il presidio della zona; Bonifica dei suoli.
I diversi orizzonti temporali L’ex Sit è una delle aree che maggiormente potranno beneficiare degli effetti del “Progetto integrato” e quindi dell’interramento del tratto cittadino della ferrovia.
Data questa prospettiva, risulta evidente che l’intervento che si sta sviluppando su questa zona deve considerare orizzonti temporali differenti. Si possono definire tre scenari dei quali i primi due sviluppano il progetto nella prospettiva di perseguire lo scenario ultimo che contempla l’interramento della ferrovia mantenendo comunque funzionalità autonoma.