Trento, assalto a Sociologia: condannato e scarcerato il giovane anarchico

Luca Dolce 24 anni, di Rovereto, fermato dopo l'assalto, è stato processato per direttissima e condannato a sei mesi, quindi scarcerato ma con la misura dell'obbligo di dimora a Rovereto. Solidarietà di Dellai al professor Toniatti



TRENTO. E' stato processato per direttissima e condannato a sei mesi di reclusione Luca Dolce, il ragazzo di 24 anni di Rovereto protagonista dell'assalto anarchico alla Facoltà di Sociologia a Trento.

La condanna è riferita al reato di violenza a pubblico ufficiale. Il giudice lo ha scarcerato con obbligo di dimora a Rovereto. Dolce deve rispondere di danneggiamento, violazione del foglio di via e, in caso di denuncia dei tre feriti, anche di lesioni.

Il preside di Sociologia prof. Bruno Dallago si dichiara preoccupato per le ripercussioni di questa vicenda.

"Per questo - afferma - ci costituiremo parte civile. Abbiamo già consegnato il filmato alle forze dell'ordine dove si vede tutta la scena dell'aggressione. Ma quello che sto provando ora è soprattutto un senso di scoramento perché azioni del genere vogliono portarci a blindare le facoltà.

E io voglio che questo palazzo sia aperto ai cittadini, che non si debba essere costretti a mostrare i documenti per accedervi".

Al professor Roberto Toniatti, ex preside di Giurisprudenza è stata espressa solidarietà dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, e dalla Giunta per l'aggressione di cui è stato vittima da parte di un gruppo di anarchici nella facoltà di Sociologia dell'università di Trento.

''Si tratta di un atto inaudito e vergognoso, contro i principi fondamentali della convivenza civile - ha affermato Dellai - che, come Giunta provinciale deprechiamo. Questo episodio è l'ennesimo che va ad aggiungersi, purtroppo, a un clima sempre più intransigente e polemico che va attentamente monitorato per tutelare la legalità, la civiltà, le garanzie costituzionali e, non in ultima battuta, i nostri cittadini. E' un atto che la nostra comunità non merita''.













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