L'ASSEMBLEA DELL'ANA

Trento, alpini contro Panizza: "Basta Hofer, siamo italiani"

L'assemblea dell'Ana attacca l'eccesso di celebrazioni dell'eroe tirolese da parte della Provincia



TRENTO. Il Trentino si è sempre identificato nella cultura italiana e male ha fatto chi ha strumentalizzato in senso opposto Andreas Hofer. Ma sbaglia anche chi non riconosce il baluardo rappresentato dagli alpini nell’onorare la memoria di tutti i caduti, non solo di quelli di parte italiana. Con il guanto di velluto, ma sempre con determinatezza: le penne nere trentine, riunite in assemblea, non hanno esitato a sollevare temi anche scomodi, rivolgendo parole pesanti nei confronti della politica dell’assessore Panizza. Per voce del presidente Giuseppe Demattè.
 Quest’ultimo ha sottolineato l’italianità della nostra provincia. «La cultura dei trentini si è sempre riferita alla cultura italiana», ha detto a proposito delle celebrazioni per il 200° anniversario della fucilazione di Andreas Hofer. «Avevamo auspicato che all’eroe tirolese non venissero attribuiti panni non suoi, che non venisse strumentalizzato ad altri fini». Il presidente ha citato i nomi che intitolano le strade non solo di Trento: Oss Mazzurana, Vannetti, Pozzo, fratelli Fontana, monsignor Endrici, Grazioli, Borsieri ed altri. Ha anche ricordato che «l’11 ottobre 1896 più di tremila trentini assistevano sotto una pioggia battente all’inaugurazione del monumento a Dante».
 Apprezzamento è stato espresso per l’iniziativa che ha ricordato nominativamente i Caduti trentini sul fronte orientale nella Grande Guerra. Ma anche qui con un importante distinguo. «Non condividiamo - ha detto Dematté - che l’iniziativa costituisca come è stato detto uno scatto di dignità ed orgoglio servito a rompere il “muro del silenzio e della vergogna”. Gli alpini trentini hanno da sempre ricordato e onorato la memoria di tutti i Caduti di qualsiasi fronte e ne hanno curato i monumenti».
 Dematté ha anche annunciato di aver firmato contro la proposta di archiviazione degli episodi di Rovereto. Episodi che videro vilipeso il tricolore, imbrattati monumenti, insultati gli alpini da parte di un gruppo di anarchici: «Se non si reagisce a questi comportamenti - ha detto - davvero i valori cardine andranno a scomparire».
 Poi la relazione sul 2009. Un anno caratterizzato dall’impegno in Abruzzo, del quale ha parlato a lungo Giuliano Mattei, capo della Protezione civile Ana Trento: 110.000 euro raccolti e versati, quasi 600 volontari, quasi 20.000 presenze dal 6 aprile al 22 dicembre. Poi il settore sportivo (primi al campionato nazionale Ana a Tesero), il Coro sezionale, la Fanfara sezionale e quelle alpini, il periodico “Doss Trent”, la consistenza degli associati (21.000 più 4.000 amici).
 Infine le autorità. Il sindaco Alessandro Andreatta ha citato la «compattezza e presenza discreta», l’assessore Lia Beltrami ha parlato dell’impegno «col cuore» che gli alpini hanno mostrato in Abruzzo. Presenti anche i presidenti Gianni Kessler e Marco Depaoli, il senatore Giacomo Santini e il generale Carlo Frigo (insieme ai colonnelli Fontana e Panciroli) che ha parlato degli alpini impegnati all’estero: l’“Iseo” ad Haiti e poi in Afghanistan, ma anche la “Taurinense” e in ottobre la “Julia” che saranno pure in Afghanistan. Significativo l’intervento di Adele Sittoni, la perginese che fece la “mini-naja” a San Candido. Circa 800 gli alpini ieri a Trento, con oltre 200 gagliardetti: hanno sfilato per le vie del centro dopo la messa in Duomo













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