Trentino, arriva la stangatasulle motoslitte: multe fino a mille europer chi va su piste e sentieri



TRENTO. Per i pirati delle motoslitte è in arrivo una stangata. Dopo un’ordinanza con divieti e prescrizioni a Cortina (firmata nei giorni scorsi dal sindaco Franceschi) ecco un disegno di legge della giunta provinciale, dedicato alle foreste, con un articolo che triplica le sanzioni per chi utilizza illegalmente i mezzi a motore in montagna e sulla fitta rete di strade forestali.
 Esultano gli ambientalisti (in realtà con molti dubbi sulla reale possibilità di controllare) ma gioiscono soprattutto gli escursionisti che - anche pochi giorni fa - protestavano con telefonate ai sindaci e lettere ai giornali per il “traffico” sulle strade di montagna, la puzza per i gas di scarico e soprattutto il rumore che rovinano la poesia di una passeggiata in quota con le ciaspole.
 Le usano i soccorritori, i gestori di rifugi, i gestori delle piste da sci ma anche gli albergatori che offrono ai turisti cene a 2.000 metri con il ritorno a notte fonda al chiaro di luna. Peccato che per il codice della strada la motoslitta - di fatto - non esista, insomma niente targa e quindi ecco che sulla neve arrivano anche i pirati, pronti a spingersi fino al limite delle rocce con mezzi potentissimi che “volano” anche sulla neve fresca e si fermano solo quando le pareti diventano verticali.
 E’ a loro che la Provincia autonoma di Trento vuole dare la caccia con multe che arrivano fino a 1.000 euro per chi viaggia (senza averne titolo) su pascoli, sentieri, mulattiere, ghiaioni e piste da sci. Sanzione ridotta (fino a 500 euro) per chi utilizza la fitta rete di strade forestali: queste sono le novità contenute in un disegno di legge dell’esecutivo, di sicura approvazione.
 A Cortina contro il “far west” delle nevi il sindaco era già intervenuto su richiesta di rifugisti e impiantisti per stabilire l’obbligo che alla guida ci sia almeno un maggiorenne (autorizzati i sedicenni con un genitore accanto) e che il mezzo sia assicurato e dotato di un apposito contrassegno rilasciato dall’amministrazione comunale.
 Gli ambientalisti gridano vittoria, ma con prudenza: «E’ vergognoso che a livello nazionale il codice della strada non preveda nulla sulle motoslitte, tanto che i sindaci si trovano in difficoltà a regolare la materia» dice Luigi Casanova di Mountain Wilderness. E sulle sanzioni più dure: «Bene - conclude Casanova - ma il vero problema saranno i controlli e l’identificazione dei pirati che in alta quota possono essere molto complicati. Speriamo che i nostri sindaci sappiano trovare il coraggio di essere più severi e restrittivi con le loro ordinanze, come richiede la gente che ama la montagna».













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