Trasporti, bonus fiscale per 81 mila trentini 

Ritorna la possibilità di detrarre le spese degli abbonamenti ai mezzi pubblici Il tetto di spesa è di 250 euro, con la possibilità di risparmiare fino a 47,5 euro 



TRENTO. Tornano - con la finanziaria nazionale - le agevolazioni fiscali sugli abbonamenti del trasporto pubblico. Si tratta di un intervento che andrà a beneficio di circa 81 mila trentini (tanti sono i titolari di un qualche tipo di abbonamento a pagamento), ma anche dei datori di lavoro nel caso in cui siano loro a sostenere le spese per il trasporto pubblico dei loro dipendenti. Il tetto previsto dal legislatore per le spese da portare in detrazione (al 19%) è di 250 euro, quindi con un risparmio massimo per il contribuente di 47,5 euro.

Si tratta di una detrazione Irpef che era già stata introdotta nel 2008, in riferimento alle spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di “trasporto pubblico locale, regionale e interregionale”. La possibilità di detrazione era poi stata confermata l’anno seguente mentre non venne più prevista nel 2010 e negli anni successivi.

Ma quanto vale, in Trentino, questa manovra? Per questa stima può essere utile il calcolo che la Provincia autonoma di Trento fece nel 2010 (quando venne meno la misura) e che quantificava in circa un milione di euro il «mancato risparmio fiscale» annuo per gli abbonati al trasporto pubblico trentino. Un calcolo che - secondo i responsabili dei trasporti pubblici provinciali - sarebbe in difetto rispetto alla situazione attuale.

In realtà - come spiega il dirigente provinciale del servizio trasporti pubblici, Roberto Andreatta - la maggior parte degli incassi per il trasporto pubblico deriva dai biglietti singoli, che rappresentano il 70 per cento dei ricavi in ambito extraurbano e il 50 per cento dei ricavi in ambito urbano. E per i biglietti di corsa semplice non è previsto alcun tipo di agevolazione fiscale. Ma gli incassi relativi agli abbonamenti sono comunque una voce rilevante: 4,5 milioni per Trentino Trasporti Esercizio, altri 3,5 milioni per i servizi di trasporto scolastico e oltre 4 milioni di euro gli abbonamenti ai servizi ferroviari di Trenitalia, per un totale quindi di circa 12 milioni di euro.

Quanto resterà nelle tasche dei trentini che sono abbonati al mezzo pubblico? Naturalmente non è possibile effettuare una stima precisa, perché il calcolo dipende da quanti abbonamenti ci sono a carico del singolo contribuente e quale è il costo di questi abbonamenti, per capire se la soglia di 250 euro fissata dal governo nazionale viene superata e in che misura. Comunque una stima “prudenziale” effettuata dagli uffici provinciali indica in circa 1 milione di euro il beneficio fiscale di cui potrebbero godere le famiglie trentine.

Chi ne trarrà vantaggio? In totale - spiega Andreatta - i viaggiatori titolari di Smart Card valida in Trentino sono oltre 94 mila. Ma da questo totale vanno sottratti i viaggiatori che hanno diritto all’abbonamento gratuito (disabili, uomini delle forze dell’ordine, corsisti dell’Agenzia del Lavoro). Restano quindi circa 81 mila abbonati tra lavoratori (cioè la categoria più numerosa con 43.434 abbonati), pensionati (8.713 abbonati), e circa 30 mila studenti: saranno loro i beneficiari dell’agevolazione fiscale prevista dal governo.

Naturalmente per godere dell’agevolazione bisognerà conservare la documentazione sulle spese sostenute da allegare poi alla dichiarazione dei redditi.















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