Tra gnocchi e krapfen chiude il Gran Carnevale 

La festa. Sono stati distribuiti 120 chili di piatti al ragù e 1500 dolci Il volontariato ha dato il meglio di sé nella riuscita delle manifestazioni sia Trento sia nelle frazioni dove è stata rispettata la tradizione


Claudio Libera


trento. È andato in archivio il Carnevale 2019, in un inizio di marzo tiepido che ha consentito lo svolgersi regolare delle manifestazioni, affidate come sempre alla capacità organizzativa ed operativa del volontariato. Verso mezzogiorno al Circolo Ana Trento Sud, una trentina di penne nere e di amici degli alpini, sotto la guida del capogruppo Giorgio Nicolini, hanno preparato 120 chili di gnocchi al ragù. Serviti per primi 40 ragazzi dell’Anffas, poi i 25 nonni del Telefono d’argento, per arrivare alla popolazione, in paziente ed ordinata fila indiana.

Poi il pranzo comunitario con vin brulé e bibite; mille persone che hanno reso grande la tradizione che si ripete dal 1986. In piazza Duomo, ha aperto le danze la Lav che ha distribuito piatti di pasta al sugo di lenticchie ed ha fatto divertire i piccoli col Gioco dell’Oca. A seguire, per organizzazione del Cti Consorzio Trento Iniziative, l’animazione anche con “La Fanfara Tigre”; sotto la fontana del Nettuno, il Truccabimbi con Animacri e le sue allieve, quindi le magie del caminetto con Cri Poppins e Don Spazzacamino.

1500 krapfen

Dalle 15.30, il momento più atteso, la distribuzione di 1.500 krapfen - con tè, brulè e bibite - curato dagli alpini del Gruppo Trento, guidato da Paolo Frizzi; 16 tra uomini e donne, amici degli alpini e componenti della Protezione Civile. A Ravina, distribuzione di crostoli coi Gruppi Giovani che hanno allestito stand con giochi per tutti i gusti. Quindi festa grande a Canova, Cognola ed a Villamontagna dove il Comitato Carnevale ha organizzato la 23a “Polentalonga”. Si è iniziato a mezzogiorno, con la consegna a domicilio ai nonni ed ai bambini della materna; quindi la distribuzione di polenta, crauti, lucaniche e formaggio proseguita fino al pomeriggio. Poi il “Buona vita Gianko Show”, con sfilata e premiazione mascherine. Infine lo spettacolo “Arlecchino golosone” con Andry e Giò.















Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.