Torna a casa e trova i ladri: rubate le medaglie di Dallapè
Il furto a Villamontagna. La campionessa: «Avevo la bimba in braccio e ho visto due ombre scure: sono scappata subito» È caduta e ha sbattuto la spalla e la gamba. Teme per le Olimpiadi. «Ho la gara di qualificazione fra 10 giorni». Indaga la Mobile
Trento. «E adesso? Ho la prossima gara di qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo fra dieci giorni. Spero di farcela». La voce di Francesca Dallapè è ridotta a poco più di un sussurro. L’ha persa urlando contro i ladri che ha trovato nella sua casa venerdì sera. «Due ombre scure, non ho visto di più» racconta la tuffatrice che per proteggere la piccola Ludovica (non ha ancora tre anni) che aveva in braccio, è scappata di corsa ed è rovinata a terra. Le botte alla spalla, alla testa e alla gamba la impensieriscono in vista della gara di tuffi. Ma è anche molto preoccupata per l’intrusione dei ladri nella sua casa di Villamontagna che le hanno portato via anche le medaglie vinte in carriera. «Alcune le hanno ritrovate - spiega - e questo mi rende felice. Economicamente non valgono chissà che ma per me sono importantissime». C’è l’argento olimpico, i due dei Mondiali e gli otto ori vinti degli Europei sempre vinti in coppia con Tania Cagnotto. Sul furto indagano gli investigatori della Mobile sotto il coordinamento della procura. Si lavora ad ampio raggio e già nell’immediatezza del furto è stata ritrovata parte della refurtiva, gettata in un cespuglio a 5 chilometri da casa Dallapè dove i malviventi pensavano di poter tornare a prenderla quando le acque si fossero calmate.
Il furto
A raccontare quello che è successo è la stessa Francesca. La voce come detto è bassissima a causa di quelle urla lanciate quando si è accorta che nella sua casa c’era qualcuno. «Sono tornata a casa verso le 20.15. In braccio avevo mia figlia Ludovica. Ho aperto la porta con due giri di chiave e appena sono entrato ho capito che non eravamo da sole. Ho visto due ombre nere muoversi ed ho urlato con tutto il fiato che avevo in gola». La sorpresa, la paura, la certezza che l’unica cosa da fare era scappare anche per difendere la figlia da qualsiasi cosa potesse accadere. Tante informazioni sono state analizzate in poche frazioni di secondo dal cervello della tuffatrice. Che ha fatto la cosa più logica. «Mi sono girata, sono uscita dalla porta e sono scappata. Volevo portare mia figlia lontano da lì. La tenevo fra le braccia mentre correvo lungo la stradina che è un po’ in discesa. Avevo il baricentro spostato e sono caduta a terra. Mi sono chiusa come un guscio per difendere la piccola e ho sbattuto con la spalla e la gamba destre». Poi la chiamata al 112, l’arrivo dell’ambulanza che l’ha portata al pronto soccorso del Santa Chiara, l’inizio delle indagini della Squadra Mobile.
«Mi sono sentita violata»
I ladri hanno lasciato i segni chiari del loro passaggio. «È tutto sotto sopra - racconta Francesca - cassetti aperti, vestiti per terra. e da stamattina che faccia lavatrici per cancellare le tracce. Mi sono sentita violata nella mia intimità, ma la cosa più brutta è stato scoprire cosa avevano portato via. Le medaglie più importanti della mia carriera: 8 ori europei, due argenti mondiali e la medaglia olimpica. Tutte quante. Mi sono sentita portare via tutto: la fatica, anni di lavoro duro, i miei ricordi e momenti di gioia ed emozione. Quelle medaglie non hanno alcun valore economico ma hanno un valore affettivo, morale. Le custodivo con gelosia in un cofanetto».
Medaglie ritrovate
Una buona notizia la polizia è stata in grado di darla a Dallapè in poco tempo. Grazie ai controlli, infatti, è stato trovato un sacchetto con dentro alcune medaglie e dei gioielli legati alla figlia. Non è ancora chiaro se si tratti di tutta la refurtiva o solo di una parte e si stanno facendo accertamenti su questo. Ma almeno i ricordi tanto importanti potranno tornare a casa. «Sono stati momenti di vero terrore quelli di venerdì sera - spiega la tuffatrice - veramente. Avevo paura soprattutto per la piccola e la mia prima reazione è stata quella di urlare con tutto il fiato per farli scappare, volevo solo che se andassero». In base ai primi rilievi i malviventi per entrare in casa hanno forzato una delle finestre della villa di famiglia (vi abitano anche i genitori di Francesca) e dalla stessa finestra sarebbero scappati.
Olimpiadi a rischio?
Ora, con mezzo corpo dolorante a causa delle botte, il pensiero della tuffatrice va alla sua carriera e alle olimpiadi di Tokyo della prossima estate. «Se temo di non potercela fare? Non sono cosa dire. Ho una gara di qualificazione - racconta - fra dieci giorni a Trieste e io ce la metterò tutta per esserci e per fare bene». M.D.