Tonina «richiama» Grisenti: «Noi siamo nel centrodestra»
Verso le elezioni del 3 maggio. Progetto Trentino ha valutato a lungo la possibilità di correre in un terzo polo fuori dagli schieramenti, ma il vicepresidente avverte; «Scelta incompatibile con il nostro ruolo nell’esecutivo»
Trento. Progetto Trentino questa mattina scioglierà le proprie riserve rispetto allo stare, o meno, nella coalizione, il centrodestra provinciale, che sosterrà Alessandro Baracetti nella corsa a sindaco. Diciamo che un polo di centro ci sarà di sicuro e che, ancora ieri, Silvano Grisenti ribadiva il concetto di un terzo polo forte che potrebbe anche indebolire il fronte del centrosinistra. Insomma si tratterebbe di una scelta tattica. Sabato ci dovrebbe essere la presentazione del candidato, sì di Baracetti, ma ieri nei partiti che sostengono l’avvocato si respirava ottimismo sulla presenza di Progetto Trentino anche perché, tanto per fare un nome, lo stesso vicepresidente della giunta, Mario Tonina, ha fatto sapere ai suoi che «un Pt fuori dalla maggioranza provinciale mi costringerebbe a fare dei passi indietro clamorosi all’interno dell’esecutivo del governatore Maurizio Fugatti. Quale? Lasciare la vicepresidenza».
I dubbi dentro Pt
Avrà voglia Grisenti di mettere sul tavolo un carico di simile portata? Per ora il terzo polo è composto da “Si può fare” ispirato da Silvia Zanetti e Francesco Agnoli, dagli Udc rientrati nella Democrazia Cristiana e da quelli che stanno con Giacomo Bezzi dentro Cambiamo! che fa riferimento al governatore della Liguria Giovanni Toti. Una proposta fuori dai poli in un momento di polarizzazione estrema della politica: che spazio avrà? Si vedrà: la proposta il 3 maggio sarà sulla scheda delle comunali nel capoluogo.
Il centrodestra, intanto, mercoledì prossimo usufruirà del primo “traino” di Matteo Salvini che sarà in città per la tappa trentina del suo giro d’Italia. Tour peninsulare che non c’entra nulla con la campagna per le comunali del 3 maggio (appuntamento incentrato su un incontro-tavola rotonda con le categorie) ma che giocoforza si interseca anche con la corsa a palazzo Thun che incombe sulla politica trentina.
La cena per il Capitano
Salvini sarà accolto nel padiglione fiere dell’ex Cte e la sua giornata trentina terminerà con una cena di finanziamento che andrà a favore della Lega trentina. Avvenimento insolito per Trento, idea all’americana mutuata poi soprattutto nella capitale, che mira appunto a fare cassa. Il partito di maggioranza in Provincia sta invitando i simpatizzanti alla cena del 26, alle 20, per la modica (?) somma di 40 euro a testa per (auspicati) 500 commensali. Data forse non indovinatissima visto che per i credenti è pure mercoledì delle ceneri, ma insomma l’organizzazione leghista si sta adoperando per venire incontro a tutte le esigenze anche con piatti vegetariani e per celiaci.
Nel menù sicuramente ci saranno del risotto al Teroldego, un piatto di pesce ed uno di carne. Per chiudere tre dolci, a buffet.
Va detto che in Consiglio comunale mercoledì prossimo si sarebbe dovuto affrontare il tema del Prg.La seduta vista la presenza di Salvini in città, è stata rinviata al giorno dopo, a giovedì, con voto bipartisan, con l’esclusione di Onda Civica. Le Lega lo ha chiesto in aula, il centrosinistra ha detto sì all’insegna del fairplay: poi sarà campagna elettorale. E i toni cambieranno. G. T.