sanità

Ticket, partono i controlli sui furbetti

L’Azienda sanitaria chiederà la restituzione dei soldi ai cittadini che hanno beneficiato ingiustamente delle esenzioni


di Andrea Selva


TRENTO. Basta con i furbetti del ticket, quelli che giunti alla cassa dell’ospedale o dell’ambulatorio dichiarano di essere “poveri” (e quindi esenti) e godono quindi di prestazioni mediche senza pagare. I controlli a campione - spiegano all’azienda sanitaria - ci sono sempre stati, ma ora arriveranno i controlli a tappeto. L’iniziativa è del ministero delle finanze che, naturalmente, conosce la situazione reddituale di tutti i cittadini. E proprio sulla base di dati forniti dal ministero le aziende sanitarie di tutta Italia hanno cominciato a spedire richieste di pagamenti arretrati a tutti gli “esenti” che in realtà - come risulta dalla denuncia dei redditi - non avevano diritto all’esenzione. Il Trentino non fa eccezione e l’azienda sanitaria della provincia di Trento sta analizzando tutte le situazioni irregolari per far partire le richieste di pagamento arretrate. Il numero non è ancora stato quantificato.

Intanto sui social network già circolano le testimonianze di alcuni cittadini che hanno ricevuto richieste di pagamento analoghe: si tratta di persone che rientrano nell’elenco delle verifiche a campione effettuate dall’azienda sanitaria, ma anche di persone che hanno usufruito di prestazioni sanitarie fuori provincia e che si vedono presentare il conto dall’azienda sanitaria competente, dove i controlli sono già partiti.

L’azienda sanitaria naturalmente indicherà ai trentini la procedura da seguire per sanare la situazione oppure per fornire le prove dell’effettivo diritto all’esenzione. Ma l’esperienza di altre realtà italiane, dove la caccia ai “furbetti del ticket” (o presunti tali) è già cominciata, insegna che si tratta di un’azione destinata a incontrare proteste e disorientamento da parte degli utenti.

I controlli si concentreranno sull’esenzione dal ticket legata al reddito. Si tratta di un terreno molto complicato, basti pensare che oltre alle soglie di reddito (che nel caso di bambini e anziani possono essere combinate con l’età) l’esenzione può essere legata a un periodo di disoccupazione, ma viene meno nel momento in cui la persona interessata riprende l’attività lavorativa.

Ma quanto indietro con gli anni potranno andare le richieste dell’azienda sanitaria? L’incrocio dei dati con gli elenchi del ministero delle finanze riguarda il periodo fino a cinque anni fa.

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