sanità

Ticket non pagati, recuperato 1 milione

Oltre ai controlli ordinari arrivano verifiche a tappeto sulle esenzioni per il reddito che riguardano 100 mila cittadini



TRENTO. Sono oltre 100 mila i cittadini trentini esenti dal ticket sanitario in base al reddito. Il dato si riferisce al 2014 e può essere suddiviso in questo modo: 80 mila risultano in una banca dati del ministero delle Finanze, mentre altri 25 mila hanno auto certificato la propria esenzione direttamente alla cassa degli ospedali o degli ambulatori. Sono questi i pazienti su cui si stanno concentrando le verifiche dell’azienda sanitaria su dati messi a disposizione del ministero. Ma le richieste di pagamento partiranno solamente nel caso in cui l’esenzione (sulla base di controlli incrociati) risulti non giustificata dalla situazione reddituale.

Si tratta (come abbiamo spiegato sul "Trentino" di ieri, in cui abbiamo annunciato la partenza dei controlli a tappeto) di una procedura dell’azienda sanitaria in collaborazione con il ministero, che mette a disposizione i dati, segnalando le situazioni anomale. Un’iniziativa che è già partita in altre realtà sanitarie italiane.

In realtà controlli sui ticket (che da soli rappresentano entrate per 18,5 milioni circa per la sanità trentina) vengono già effettuati dall’azienda sanitaria di Trento che - nel corso del 2014 - ha recuperato 1 milione e 281 mila euro per la non coerente applicazione del ticket (ad esempio a soggetti esenti in alcune situazioni, ma che nel caso particolare non avevano diritto ad agevolazioni) e 23 mila euro (a cui devono essere aggiunte altrettante sanzioni amministrative) che derivano dalle verifiche, effettuate a campione, sui soggetti che avevano dichiarato di essere esenti dal ticket per reddito, ma in realtà non avevano diritto all’esenzione.

Ma come sono composte le entrate dovute al ticket sanitario? La grande maggioranza (circa 15 milioni di euro) si riferisce alle prestazioni sanitarie specialistiche, seguono i ticket relativi all’assistenza domiciliare (1,7 milioni), quindi i ticket dei pazienti che vengono assistiti nei reparti del pronto soccorso, con codici verdi e bianchi, cioè con una situazione clinica tutt’altro che compromessa: in questo caso (pronto soccorso) le entrate per l’azienda sanitaria son opari a oltre 1 milione e 100 mila euro. Nell’elenco figurano anche i ticket pagati dai pazienti dell’elisoccorso (40 mila euro) e quelli pagati dai pazienti che non hanno usufruito di prestazioni sanitarie regolarmente prenotate e che quindi vengono chiamati a compartecipare alla spesa.

Sul fronte dei controlli - sulla base di quanto sta avvenendo in altre regioni - saranno molti i trentini che riceveranno richieste di pagamento in seguito ad esenzioni non dovute. Tutti potranno comunque presentare eventuali documentazioni (non in possesso dell’azienda sanitaria) per provare il diritto all’esenzione.

Parliamo sempre di esenzioni ticket legate al reddito che tutelano i bambini sotto i sei anni, gli anziani oltre i 65 anni (in caso di reddito complessivo inferiore a 36.151 euro), ma anche i disoccupati e i pensionati titolari di pensione minima.

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