Ticket, ecco gli ospedali più «virtuosi»
La mappa degli accessi nei primi 20 giorni. Rossi: «Segnali confortanti»
TRENTO. «Certo - sottolinea l'assessore provinciale alla sanità Ugo Rossi - è presto per fare dei bilanci. Serviranno i dati di qualche mese per capire qual è il risultato, ma le prime percentuali sono soddisfacenti». È prudente Rossi nel commentare i numeri sul calo sensibile di accessi al pronto soccorso dei codici bianchi e verdi dopo che è entrato in vigore il ticket, ed è pronto a rimettere mano al provvedimento se sarà necessario: «Siamo sempre pronti a migliorare ascoltando tutti».
I numeri, però, raccontano che gli accessi sono diminuiti. Guardando il quadro generale, per i codici verdi si è passati dai 7.546 del periodo fra il primo e il 20 ottobre 2010 ai 6.672 dello stesso lasso di tempo nel 2011 con un meno 11.6 per cento. Il calo più sensibile riguarda gli accessi al pronto soccorso di Arco (meno 24 per cento) mentre crescono quelli per il ps oculistico (84%) e ortopedico (27%). Cosa significa? Difficile dirlo perché, appunto, siamo ai primi venti giorni del nuovo sistema e quindi è troppo presto per poter fare delle riflessioni approfondite. Calano (meno 12 per cento) anche i codici bianchi e in questo caso a registrare la flessione più importante la si trova a Cavalese con un meno 44%. Ma quanti sono e quanto hanno pagato coloro che, con un dolore, una patologia, un malessere, da codice bianco, si sono presentati ai vari reparti d'urgenza degli ospedali. La maggior parte (163) hanno pagato un ticket di 75 euro. Pochi di meno (156) hanno messo mano al portafoglio per estrarre 25 euro e in 35 hanno pagato 50 euro.
«Quello del ticket - spiega Ugo Rossi - è un provvedimento che può aiutare ad arrivare ad un accesso più mirato al pronto soccorso ma bisogna attendere ancora qualche mese per poter dare dei giudizi definitivi su questa decisione. Questo è solo un tassello di un mosaico molto più ampio e quindi anche le riflessioni devono inserirsi in un determinato contesto». Ma questo cambiamento come è stato percepito dall'utenza? «La sensazione - risponde l'assessore provinciale - è che tutti abbiamo capito la ratio e soprattutto che cercando di limitare gli accessi al pronto soccorso, il servizio in quel reparto migliorerà per tutti. Certo le eccezioni ci sono sempre ma comunque noi siamo pronti a ricontrollare il sistema in un secondo momento. Come siamo pronti ad accogliere gli input che ci arrivano dagli attori coinvolti da questa novità. Ad esempio i medici di base ci hanno chiesto di valutare in maniera diversa i pazienti che loro stessi inviano al ps. Bene è un suggerimento che prenderemo in considerazione».
Ma vediamo un po' di dati. Per i codici verdi al Santa Chiara (pronto soccorso per adulti) c'è stato un calo del 23 per cento, a Tione del 22,5, poco meno a Borgo con il 21,9. In calo, ma con la diminuzione minore Rovereto (-7.9). Andiamo ai bianchi dove oltre al dato eclatante di Cavalese, c'è Arco con un meno 37.8% e quindi Trento con un calo del 37. In crescita - di un terzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - il Santa Maria del Carmine di Rovereto, ma anche Cles (più 11%) Borgo e il pronto soccorso pediatrico del Santa Chiara. I totali però, come detto, sono entrambi con un segno negativo deciso che si attesta fra l'11.6 e il dodici per cento.