Testamento biologico dal medico

I laici del Trentino propongono che la scelta sia registrata sulla cartella clinica


Robert Tosin


TRENTO. Con un brutto termine si definisce testamento biologico, con espressione burocratica si parla di disposizioni anticipate di trattamento sanitario. In parole povere si tratta di una dichiarazione di volontà sul come gestire gli ultimi momenti di vita. E sul tema il dibattito è accesissimo. Da una parte c'è chi ritiene assolutamente inviolabile la vita e che quindi ogni intervento per salvaguardarla è auspicato; altri invece sostengono che ciascuno possa disporre della propria vita fino in fondo, scegliendo di non accettare una vita artificiale, sorretta solo dalle macchine. Con questi ultimi si schiera il Comitato laici trentini per i diritti civili che, attraverso i consiglieri Sara Ferrari (Pd) e Bruno Firmani (Idv), hanno presentato un disegno di legge che tende ad introdurre in Trentino la possibilità di scelta. «Il nostro non è un intervento polemico, di contrasto, per togliere diritti agli altri o imporre decisioni - ha spiegato Mauro Baondi - ma semplicemente quello di dare la possibilità a chi vuole di fare una scelta».
Il disegno di legge prevede che chiunque possa esprimere una libera scelta su come voglia essere curato nel caso si verificasse una situazione estrema: la vita appesa alla funzionalità di una macchina e uno stato di incoscienza che non permetta di dire al medico se si accetta o meno una cura. La legge dovrebbe di fatto istituire una sorta di banca dati che raccolga queste volontà espresse quando è ancora possibile. Fatta la scelta (e per questo si prevede anche un forte impegno informativo) ci si potrebbe recare dal medico di fiducia ed esprimere la propria volontà. Questa verrebbe registrata sulla cartella clinica sanitaria personale. Se in futuro dovesse verificarsi la situazione estrema, medici ed, eventualmente, magistrati saprebbero come comportarsi: semplicemente leggendo il "testamento".
Il disegno di legge ha anche uno scopo "provocatorio", cioè intende almeno aprire il dibattito che di solito il mondo politico cerca invece di evitare. Con questo spirito, il documento è stato firmato anche da Mario Magnani (indipendente).
Il Comitato laici trentini non si fermerà però a questa proposta di legge. Ne ha già due quasi pronte nel cassetto. La prima è contro i finanziamenti all'assistenza confessionale in ospedale, cioè al sostegno economico che oggi viene dato ai sacerdoti di religione cattolica per l'attività spirituale negli ospedali. La seconda è contro quella che viene ritenuta una disparità nella scuola tra l'ora di religione e quella alternativa: nel primo caso il docente ha un peso, nel secondo molto spesso nemmeno c'è.

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