Tedesco e liceo tecnologico: Dellai apre sulla scuola in Trentino
Spiragli sulla riforma emersi dall'incontro fra il governatore e un centinaio di studenti
TRENTO. L’esperienza del liceo scientifico tecnologico «potrebbe essere recuperata nel triennio dei tecnici». Il tedesco obbligatorio come seconda lingua «non è ancora ufficiale». L’educazione fisica «resterà anche in quinta superiore». Queste le aperture del governatore Lorenzo Dellai e dell’assessore Marta Dalmaso nel faccia a faccia con circa 100 di studenti delle superiori.
Confronto. L’incontro con i ragazzi della Consulta studentesca e i rappresentanti degli istituti della provincia sulla riforma è durato più di due ore. Il confronto è stato anche acceso, ma sempre civile. Gli studenti hanno chiesto «maggiore coinvolgimento nelle decisioni» e «più informazione». Per questo il presidente Dellai ha auspicato che un incontro come quello di ieri possa diventare «un appuntamento stabile nel tempo». Intanto, si sta pensando a nuovi organi per creare un rapporto diretto tra la Provincia e le rappresentanze studentesche: dai tavoli tecnici ai siti internet.
Sondaggio. Nelle scorse settimane in 15 scuole è circolato un questionario al quale hanno risposto 1.300 studenti. La curiosità è che il 63,2% ritiene che il biennio orientativo possa essere utile. Una risposta in controtendenza, visto che il biennio unico è stato uno dei punti più contestati della riforma Dalmaso. Altri spunti: per il 42% vanno potenziate le materie di indirizzo, per il 31,6% i laboratori. Il 67,4% dice «no» alla soppressione dell’educazione fisica in quinta.
Educazione fisica. Su questo l’assessore Dalmaso ha chiarito che la Provincia ha dovuto fare dietrofront rispetto alla proposta iniziale di fare 3 ore di ginnastica nel biennio e eliminarla in 5ª. «Dobbiamo lasciare tutto com’è per volontà del Ministero», ha detto.
Dubbi. Gli studenti hanno sottolineato i soliti punti dolenti. Edoardo Meneghelli del Rosmini di Rovereto ha chiesto «perché la riforma è stata fatta così in fretta», Maicol Usai del Don Milani di Rovereto ha sottolineato che «gli istituti professionali non dovevano essere cancellati», Virginia De Salvo, anche lei del Rosmini di Rovereto, ha chiesto «più ascolto nella realizzazione dei piani di studio», Anna Weber del coreutico ha criticato il tedesco obbligatorio, Simone Casciano ha evidenziato come «certe scelte della giunta non siano in linea col resto d’Europa».
Aperture. Il governatore Dellai ha ribadito che «non ci saranno tagli e che questa riforma costerà di più alla Provincia». Ha difeso la scelta di eliminare i professionali mantenendo tecnici, licei e formazione professionale ed ha aperto su altri aspetti. Sul tedesco obbligatorio come seconda lingua ha detto che «ci sembra una scelta corretta, ma non è ancora stata presa e faremo degli approfondimenti tecnici per capire se ha senso mantenere l’obbligatorietà. Non c’è scritto nel Vangelo». Un dietrofront sembra improbabile. Sul liceo tecnologico ha ribadito che «la decisione di eliminarlo è stata presa da Roma, ma potremmo salvaguardare questa esperienza magari nei trienni degli istituti tecnici trovando un accordo col Ministero».
Linguistici. Infine, l’assessore Dalmaso, a chi le chiedeva il futuro dei licei linguistici, ha confermato che «nel 2013 quelli di Rosmini e Da Vinci saranno accorpati in un unico istituto, ma saranno comunque tutelate le peculiarità di entrambi».