«Targa delle Foibe bruciata, gesto ignorante»
Da Rossi a Dorigatti, condanna unanime. Indagano Digos e Polizia locale. Il Comune: sarà ripristinata
TRENTO. Digos e Polizia locale di Trento indagano per individuare gli autori dell’ennesimo danneggiamento alla targa in memoria delle vittime delle Foibe, bruciata nella notte tra sabato e domenica in largo Pigarelli di fronte al tribunale. «Ogni atto di vandalismo è da condannare ma quando prende di mira simboli importanti del dolore collettivo lo è ancora di più». Così il presidente della Provincia Ugo Rossi ha commentato l'ennesimo atto vandalico. «È un gesto dettato dall'ignoranza, che colpisce chi non può replicare e che la città respinge decisamente, così come respinge altre provocazioni gratuite e vigliacche». «Siamo una terra che coltiva i valori del dialogo, della tolleranza e della riconciliazione - aggiunge - e coltiviamo una memoria che ricucisce le lacerazioni della storia. Questi comportamenti non ci appartengono in alcun modo».
Dura la condanna anche del presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti: «La semplice targa commemorativa omaggio alle vittime delle foibe è dichiaratamente un monito contro il ritorno della barbarie e per la pace e la convivenza dei popoli. Ma nemmeno un appello come questo, che ragionevolmente dovrebbe ottenere condivisione e rispetto di tutti, nessuno escluso, rimane invece esente dal vandalismo di chi dalla storia non ha imparato nulla».
Il Comune di Trento fa sapere che nelle indagini saranno utilizzate anche le immagini delle telecamere di sicurezza installate in zona e la targa sarà ripristinata appena esaurita la fase investigativa. Da destra, Fratelli d'Italia-An condanna il gesto vandalico: «Gli autori, gentaglia annoiata dalla evidentemente insoddisfacente vita che conducono, sono dei frustrati esistenziali: gente che si riempie la bocca di concetti come 'libertà' e non sopportano che gli venga ricordato a brutto muso che null'altro sono che gli sbiaditi eredi di un'ideologia genocida». «Di fronte all'abominio che queste menti semplici hanno commesso, ritorniamo alla normalità delle cose, al buonsenso di chi pretende semplicemente di avere il dovere di ricordare chi è morto per essere italiano», aggiunge Fdi-An che annuncia la deposizione di un mazzo di fiori «in ricordo di questi nostri connazionali trucidati. Accenderemo una candela per gli eredi dei criminali di ieri, meritevoli di una ferma condanna e così stolti da fare umanamente pena». Condanna anche da parte di CasaPound: «Gesto vile e oltraggioso che rivela ancora una volta la natura dell'antifascismo a Trento, per troppo tempo coccolato, aiutato e protetto da media e istituzioni sempre pronte a regalare stabili e a tacere sulle loro coraggiose azioni». Agire per il Trentino chiede che il Comune trovi «una sistemazione migliore per posare una lapide ben visibile e controllabile affinché gravi episodi del genere non si ripetano».