Tares: via alle rivendite Sacchetti verdi «con beffa»

Per diventare distributori basta richiedere la fornitura a Dolomiti energia Ma i negozi li possono vendere solo a stock: 8 per volta, a 21 euro al colpo


di Paolo Piffer


TRENTO. I sacchetti verdi per la raccolta del rifiuto residuo, dovesse servirne qualcuno in più una volta terminata la dotazione di base, potranno essere venduti, al costo cadauno di 2,69 euro, nei negozi della città (compresi i supermercati), che ne faranno richiesta on line a Dolomiti Energia. Ma la beffa, per chi li compra, potrebbe stare, parafrasando un vecchio detto, nella coda, non bastassero le polemiche delle ultime settimane determinate dall’ingresso, a dire il vero piuttosto “pesante”, del nuovo sistema di raccolta puntuale del residuo a cui è collegato la tariffa Tares. Facciamo un esempio di una famiglia composta da 4 persone, madre, padre e 2 figli. Per quest’anno ha avuto in dotazione da Dolomiti Energia 20 sacchetti, che saranno pagati in bolletta. Bene, se per caso, non dovessero essere sufficienti e ne occorresse un altro paio basterà andare a comprarseli. Con la sorpresa, però. Perché Dolomiti Energia rifornirà i negozianti di stock da 8 sacchetti l’uno. E gli altri 6 resteranno sul groppone. La vendita dello “sfuso”, diciamo così, non è infatti prevista. Fatti due conti, un paio di sacchetti costa 5 euro e 38 centesimi. Otto, fa 21 euro e 52 centesimi. La differenza - 16,14 euro - è, in pratica, regalata. Il perché è presto detto. Ovviamente quei sacchetti “residui” potranno venir buoni il prossimo anno. Ma siccome dal negoziante mica si lascerà nome, cognome e numero di stock acquistati perché possano essere scalati dalla dotazione prevista per l’anno successivo e comunicata a casa da Dolomiti Energia dopo la delibera comunale che decide le dotazioni necessarie, quei 16,14 euro altro non saranno che un obolo. Quasi “punitivo”, per non aver rispettato la giusta misura sancita certo da calcoli precisi, dallo studio di abitudini, comportamenti, composizione dei nuclei familiari, magari pure di manica larga, almeno in questo primo anno all’insegna della Tares. E si sa che, in linea di massima, con le dovute eccezioni, punendo non si è mai redento nessuno, o quasi. E altrettanto è noto che, ancor più in questo lungo periodo di crisi che non accenna a finire, con quei 16 euro, che possono sembrare una sciocchezza, una famiglia “normale” ci compra la pasta, una busta di grana grattugiato, l’insalata, le uova e pure un po’ di condimento, finendo il pranzo con un frutto a testa. Le casalinghe lo sanno bene, e a far di conto sono maestre. I commercianti che intendessero vendere i sacchi Tares devono andare in internet, nel sito www.dolomitienergia.it, cliccare “Distribuzione sacchi Tares” e compilare un modulo. Verranno poi recapitati loro i dettagli per aderire alla proposta di diventare distributori dei sacchi verdi. Se decidessero positivamente, sarà sottoscritto un contratto. C’è tempo fino al 28 febbraio. Per informazioni si può telefonare allo 0461 034066 dal lunedì al giovedì con orario 8,30-12,30; 14-17 (il venerdì solo la mattina).













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