Tagli, Bolzano attacca Trento

Niente accordo sulla ripartizione. Bizzo: «Egoisti, mettono a rischio le autonomie»



TRENTO. «Nessuna intesa con Trento e il Friuli. A questo punto il ricorso alla Corte costituzionale è inevitabile: assieme a Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta impugneremo il decreto del governo sulla ripartizione dei sacrifici. Come Alto Adige ci troviamo a dover pagare 100 milioni in più rispetto a Trento. Una cosa assurda, inaccettabile». Così l’assessore Roberto Bizzo, ieri al termine dell’incontro svoltosi a Roma tra i rappresentanti di Province e Regioni speciali per cercare di trovare un’intesa su come ripartire i tagli di 1,2 miliardi di euro chiesti dal governo alle autonomie speciali a titolo di contributo per risanare le finanze pubbliche. «I politici trentini - dice l’assessore Bizzo - non si sono neppure presentati al tavolo delle trattative. Hanno mandato una funzionaria. Per colpa del loro egoismo si rischia di mettere in pericolo le autonomie speciali. Anche perché il governo a colpi di decreti le sta rapidamente svuotando: oggi più che mai servirebbe compattezza almeno tra noi».

La discussione, anche ieri, è stata incentrata sulla ripartizione dei tagli. Senza un accordo all’unanimità la suddivisione verrà calcolata in base alla tabella dei consumi intermedi, ovvero le spese per l’acquisto di beni e servizi: questo sistema favorisce Trentino e Friuli, rispetto alla Provincia di Bolzano e alle altre Regioni speciali. «In soldoni - dice Bizzo - noi dovremmo accollarci il pagamento di 165 milioni contro i 68 di Trento, quasi il triplo. Una disparità che non possiamo accettare».

Ma come si spiega una differenza così forte? «Semplice: a Trento, certe voci, come i trasporti, non rientrano nel bilancio, in quanto la Provincia finanzia il servizio con una propria società. In questo modo figurano avere consumi intermedi inferiori ai nostri e quindi pagheranno meno. La linea dei trentini è più o meno questa: per il 2013 si va avanti così, per il 2014 se ne riparlerà». Soluzione respinta dalle altre Regioni in quanto già nel 2012 il Trentino era stato favorito nella ripartizione dei tagli. Ma un anno fa la suddivisione tra le altre autonomie era stata meno pesante: il carico complessivo era di 600 mila euro. Cifra raddoppiata per il 2013 che salirà a 1,5 miliardi nel 2014. (a.m.)













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