ISTRUZIONE

Tagli alle scuole, 25 istituti a rischio

Ecco il piano di formazione della Provincia per l’anno scolastico 2016-2017, prevista la chiusura delle realtà che hanno un numero insufficiente di allievi


di Andrea Selva


TRENTO. Tra scuole per l’infanzia, elementari e medie sono 25 le scuole trentine destinate a chiudere i battenti nel 2016-2017 e che si avviano, quindi, all’ultima stagione di insegnamento. Inoltre è previsto l’accorpamento di 14 istituti comprensivi (destinati a formare 7 nuove realtà) con una riorganizzazione anche degli istituti superiori che perderanno alcuni corsi di studi, mentre a Trento l’Istituto tecnico Buonarroti verrà accorpato con l’Istituto tecnico per geometri Pozzo e a Rovereto prenderà forma il “polo unico liceale” con l’accorpamento di Rosmini e Filzi. Questa almeno è la proposta che l’assessorato provinciale all’Istruzione - guidato dal governatore Ugo Rossi - ha elaborato nell’ambito della cosiddetta “Offerta formativa”. L’obiettivo della giunta provinciale è quello di puntare sulla qualità della formazione dei giovani trentini, eliminando le piccole realtà (e soprattutto le pluriclassi che ancora resistono sul territorio trentino) tenendo comunque conto delle distanze e di particolari situazioni. Con una ricerca di maggiore efficienza anche per quanto riguarda gli istituti superiori.

I tempi

Il piano dell’assessorato è stato presentato nelle settimane scorse sul territorio (gli ultimi incontri si sono tenuti prima di Ferragosto) e dovrebbe entrare in vigore per l’anno scolastico 2016-2017. Nel frattempo la giunta provinciale - anche dopo aver tenuto conto di eventuali osservazioni provenienti da Comuni e Comunità di valle - potrebbe modificare alcune situazioni rispetto alla proposta iniziale messa a punto dagli uffici scolastici provinciali.

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I criteri

Il criterio principale per individuare gli istituti scolastici da “sacrificare” è stato quello numerico, ma nella valutazione i tecnici hanno tenuto conto anche delle distanze da una scuola all’altra, salvaguardando alcune situazioni. Sono state previste anche compensazioni, ad esempio per i Comuni che si ritroveranno senza scuola per l’infanzia ma potranno mantenere la scuola primaria (o viceversa). I numeri sono questi: accorpamento per le scuole per l’infanzia con meno di 20 bambini; chiusura dei plessi scolastici con meno di 40 studenti e con un’altra sede a meno di 5 chilometri; accorpamento degli istituti comprensivi con meno di 400 studenti; interventi sulle scuole medie con meno di 50 studenti e un’altra sede a meno di 10 chilometri di distanza.

Le eccezioni

Nessun provvedimento in arrivo per la scuola primaria di Sover (che nello scorso anno scolastico aveva solo 32 alunni) e nemmeno per la scuola del passo Tonale (che è la più “piccola” del Trentino con appena 11 allievi contati lo scorso gennaio). Salve anche la scuola primaria di Terragnolo e la scuola media di Lavarone (a cui mancava appena un’unità per raggiungere la soglia di 50 alunni indicata dalla Provincia). Infine per evitare l’accorpamento (indicato dalla Provincia) delle scuole degli altopiani Cimbri con quelle della Vigolana, l’istituto comprensivo di Folgaria avrà competenza anche sulla scuola per l’infanzia, come chiesto dalla Comunità degli altopiani.













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