Superstore, accordo storico: 25 aprile e 1 maggio, serrande giù

Il sindacato: «Due date simbolo per i valori della Cooperazione, l’azienda ne ha condiviso i princìpi» Restano chiusi i punti vendita di Trento e di Rovereto, i trecento dipendenti a casa per le feste


di Giuliano Lott


TRENTO. É un accordo storico, commenta il sindacato. E ne ha ben donde, perché è la prima volta che la chiusura nelle “date simbolo” del 25 aprile e del primo maggio non viene stabilita sulla base del calcolo e del ritorno economico, ma attraverso un confronto con il sindacato. Con il quale la Coop ha condiviso l’opportunità di lasciare a casa i circa trecento dipendenti dei Superstore di Trento e di Rovereto. «Non ci è stata chiesta alcuna contropartita - commenta Roland Caramelle (Filcam Cgil) -, la Cooperazione ha condiviso le nostre richieste e posso dire che questo è un accordo che restituisce dignità al mondo della cooperazione». Di solito le aperture nei festivi sono decisioni che vengono maturate nel tempo, e comunicate all’ultimo minuto. Prima, ogni attore della grande distribuzione attende di capire le intenzioni dei concorrenti: se tutti gli altri tengono aperto, anche l’ultimo si adegua al trend. Stavolta invece le cose sono state stabilite per tempo, al tavolo con le delegazioni sindacali. «La Coop ha condiviso il valore storico e culturale delle due date che simboleggiano le nostre libertà individuali e collettive, ed è proprio su questi valori che è nato lo stesso mondo cooperativo. L’azienda ha recepito questo spirito».

La soddisfazione è di tutti e tre i segretari generali (Caramelle per Filcams Cgil, Lamberto Avabnzo per Fisascat Cisl e Walter Largher per Uiltucs Uil) per la firma dell'accordo con Trento Sviluppo Srl: azienda e sindacati concordano la chiusura dei due supermercati di Trento e Rovereto e i trecento dipendenti potranno così godersi in famiglia le feste nazionali della Liberazione e del Lavoro. L'accordo è tra l’altro il primo in Trentino dopo il varo della liberalizzazione degli orari e delle giornate di apertura degli esercizi commerciali a livello nazionale, avvenuto con il cosiddetto decreto Salva Italia del dicembre 2011. «É un primo passo – commentano Caramelle, Avanzo e Largher – per restituire alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto al riposo nelle giornate festive. Va dato atto a Trento Sviluppo di aver interpretato fedelmente i valori della cooperazione. Confidiamo che questo accordo si diffonda nelle altre società della distribuzione cooperativa, ma anche in tutto il settore commerciale. Siamo convinti che la liberalizzazione selvaggia non serva a nulla: non garantisce maggior fatturato alle aziende e non favorisce i lavoratori che, a fronte di un minimo vantaggio economico, nelle giornate festive non trovano alcun servizio di conciliazione, con tutte le difficoltà ed i costi che ne conseguono».

Il lavoro festivo non è però un obbligo contrattuale, evidenzia il sindacato. Prestare servizio nelle giornate di festa infatti, per il contratto di lavoro, resta una decisione volontaria di ogni singolo lavoratore. «Ricordiamo quindi a tutti gli addetti del settore – concludono i sindacalisti – che possono liberamente rifiutarsi di lavorare durante le giornate di festa nazionale, senza incorrere in alcun provvedimento disciplinare».

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