Super-funivia, via libera del Comune

Andreatta: «Il Bondone vivrà tutto l'anno. Ma serviranno anche attività in quota»


Chiara Bert


TRENTO. Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta questa volta ci crede: «La funivia del Bondone, fino a Vaneze e Vason, è interessante per la città e per la montagna. Oggi non sarebbe più un'opera pensata per lo sci, ma un mezzo di trasporto pubblico a tutti gli effetti». Dopo Pasqua Provincia e Comune si incontreranno per analizzare i contenuti del masterplan elaborato da Trentino Sviluppo. Nel progetto di rilancio la funivia assume un ruolo-chiave: in meno di un quarto d'ora - queste le previsioni - porterà dall'ex Sit a Vason, passando per le stazioni intermedie dell'ex cava Italcementi (con un parcheggio da 3 mila posti), Sardagna e Vaneze.

Per ora si tratta di una previsione appunto, che dovrà essere supportata da uno studio di fattibilità. Ma il vicepresidente della Provincia Alberto Pacher, che è anche assessore ai trasporti, ha già detto che questa è la prospettiva da perseguire. E il sindaco di Trento guarda con altrettanto favore all'impianto. «È un tema antico, di quest'opera si parla ormai da qualche decennio - ammette - in passato era stata scartata prché troppo onerosa soprattutto se pensata esclusivamente per lo sci. Oggi la prospettiva è cambiata, si è capito che un collegamento di questo tipo avrebbe il significato di un mezzo di trasporto pubblico, un collegamento tra la città turistica e la sua montagna».

L'aspetto interessante, osserva Andreatta, sta soprattutto nei tempi di percorrenza: «Immaginare che in 12-13 minuti dal posto dove si lascia l'auto si arrivi a Vason è una prospettiva molto competitiva. Sarebbe interessante in una duplice direzione, da un lato per i turisti che scelgono di trascorrere qualche giorno sul Bondone e potranno trascorrere una mezza giornata in città, dall'altra per i cittadini di Trento che in un quarto d'ora potranno essere in quota e passeggiare alle Viote».

Per la realizzazione della funivia passa l'obiettivo di destagionalizzare il Bondone, renderlo quindi appetibile non solo d'inverno: «Questa montagna ha tutti i requisiti per poter essere goduta non solo da dicembre a marzo, certo per renderla attrattiva servono anche attività in quota. Chi arriva deve trovare i bar, una pasticceria, un punto dove acquisare prodotti tipici trentini», spiega il sindaco, che immagina anche di sfruttare la stazione di Sardagna per rilanciare le passeggiate fino a Candriai («Io le facevo da ragazzo, bellissime»).
La spesa per l'impianto si aggirerebbe sui 40 milioni di euro. «Un investimento che naturalmente farebbe la Provincia», chiarisce Andreatta. «Noi chiederemo che se si realizzerà, sia garantita naturalmente la fermata di Sardagna e quella di Vaneze che sarebbe l'occasione per rilanciare la stazione intermedia che oggi è la più in difficoltà rispetto a Vason».

Decisivo, nel disegno del sindaco, sarà il grande parcheggio che il piano della mobilità del Comune ha previsto nell'ex cava Italcementi. «Su questo io non ho in mano ancora certezze, servirà uno studio approfondito per verificarne la fattibilità - spiega - ma è evidente la sua funzione di parcheggio di attestamento dove lasciare la macchina per prendere la funivia e salire in montagna. Sarebbe il solo modo di superare l'approccio ormai vecchio dei parcheggi in quota, per salvaguardare la montagna e favorire quel turismo in crescita che cerca relax e quiete». Andreatta non si nasconde le incognite legate alla gestione dell'impianto: «Ci dovremo studiare. Ma è una scommessa che può essere vinta»













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