Sui turni di Ramponi ora indaga  la Corte dei Conti 

Sotto la lente le reperibilità del primario del Pronto Soccorso Intanto l’Azienda sanitaria denuncia il consigliere Degasperi  



TRENTO. Non è una cosa che si vede tutti i giorni. L’azienda sanitaria ha deciso di denunciare per diffamazione il consigliere provinciale Filippo Degasperi a causa delle sue interrogazioni sul caso delle reperibilità del primario del Pronto Soccorso Claudio Ramponi e su un concorso per un posto a tempo determinato. La notizia è stata data dal direttore generale dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon ai medici del reparto in un’assemblea l’altra mattina. Bordon ha detto di aver presentato un esposto-denuncia perché «l’unico obiettivo delle interrogazioni era denigrare il lavoro altrui». I medici del reparto si sono stretti attorno al primario Ramponi, nel mirino soprattutto per le vicende delle reperibilità. Ma mentre Bordon ha dato notizia di aver denunciato Degasperi, emerge che il procuratore regionale presso la Corte dei Conti Marco Valerio Pozzato ha avviato un’inchiesta proprio sulle reperibilità del primario Ramponi partendo dalle interrogazioni di Degasperi. Si vuole verificare se c’è un danno erariale dovuto al fatto che il primario sfonda ampiamente il tetto delle reperibilità previste dal contratto provinciale del medici. L’articolo 29 del contratto prevede l’obbligo per i medici di fare la pronta disponibilità. L’articolo 33 prevede che per ogni medico ci sia un tetto massimo di 10 reperibilità al mese. Si può derogare a questo limite solo per emergenze documentate e motivate e solo in casi transitori e straordinari. Ogni reperibilità viene pagata 48 euro, mentre per le reperibilità oltre il tetto di 10 l’indennità è di 100 euro. Nel 2015 Ramponi ne ha fatte 395, per un importo di 33.260 euro, nel 2016, 424, per 36.160 euro, nel 2017 271 per 13.008 euro. Da notare che i turni di reperibilità durano 12 ore e nei giorni festivi ce ne sono due. L’ipotesi della Procura della Corte dei Conti è che vi sia un danno erariale costituito dal differenziale tra i 48 e i 100 euro per tutte le reperibilità sopra le 10. In altre parole questo differenziale non ci sarebbe se le reperibilità venissero distribuite tra tutti i medici, mentre le fa in gran parte Ramponi.

L’assessore Luca Zeni ha risposto alle interrogazioni di Degasperi spiegando che il primario si accolla tutti i turni di reperibilità proprio per non appesantire il compito i medici del reparto e per assicurare un’organizzazione più fluida.

La Procura della Corte dei Conti vuole verificare se vi sia un danno erariale costituito dalla maggiore spesa per le reperibilità e se non si possa trovare una soluzione diversa.













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