Stupro, la vittima lo scagiona: è libero
Il 22enne nigeriano era in cella per la violenza di Maso Ginocchio. Resta indagato
TRENTO. Scagionato dalla vittima e liberato. E ora è stato riammesso al progetto del Cinformi per i richiedenti asilo. Kenneth Obasuyi, nigeriano di 22 anni, può tornare a vedere il cielo intero e non quello a quadretti di una cella di Spini. Dove era finito con un’accusa pesantissima, quella di aver partecipato alla stupro di una donna la sera del 24 novembre scorso a Maso Ginocchio. Lui si era sempre dichiarato innocente e lo aveva fatto anche con gesti molto eclatanti e preoccupanti. E ora a scagionarlo sarebbe stata la donna stuprata. I due sono stati messi a confronto e lei ha detto che no, Kenneth non aveva partecipato a quella terribile violenza di gruppo. Una testimonianza molto importante, questa, che ha aperto le porte del carcere per il ragazzo. Che però resta indagato nell’ambito del procedimento penale.
L’indagine era stata condotta dalla squadra mobile dopo il racconto della donna. Che aveva spiegato di esser arrivata a Trento per vedere degli amici e di aver ritrovato proprio Kenneth. I due già si conoscevano, e avevano iniziato a chiacchierare. Ma poi la serata per la donna - anche lei nigeriana - si era trasformata in un incubo. Lei si è ritrovata a Maso Ginocchio dove un nigeriano ha raccolto da terra il collo di una bottiglia rotta e ha minacciato la donna. Un altro ha tirato fuori i profilattici e li ha distribuiti agli altri. Il tutto con automatismi tale che fa sospettare alla polizia che questa non fosse la prima volta. Kenneth, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe avuto il ruolo del palo, non partecipando direttamente alla violenza. Ora il confronto diretto con lei che lo ha scagionato. E il giovane nigeriano ha riconquistato la libertà. Anche se, lo ricordiamo, resta indagato.