Stupro di Marco, il dna "scagiona" i profughi
Nessun riscontro sui campioni raccolti dalle forze dell'ordine subito dopo la denuncia della vittima e poi esaminati dai carabinieri del Ris di Parma
ROVERETO. Sono clamorose le notizie arrivate nelle scorse dai laboratori dei carabinieri del Ris di Parma: i campioni di Dna raccolti dagli ospiti del campo profughi di Marco nelle ore successive al presunto stupro denunciato da una ragazza del posto non hanno fornito alcun riscontro. Sui vestiti della giovane non è stata trovata alcuna traccia di dna compatibile con nemmeno uno di quelli forniti dai circa settanta ospiti del centro d'accoglienza. Questo filone d'indagine, insomma, è arrivato ad un punto morto. Nei prossimi giorni, la donna sarà nuovamente ascoltata dagli inquirenti.