IL DRAMMA

Stroncato a 46 anni da un’infezione

Rudy Concer, cameraman di Trento, ucciso in poche ore al Santa Chiara da uno pneumococco. Lascia la figlia di 4 anni



TRENTO. È stato stroncato da un’infezione fulminante. Rudy Concer, 46 anni, cameraman molto conosciuto nell’ambiente dell’informazione e delle produzioni televisive trentine si è presentato all’ospedale Santa Chiara lunedì sera in preda alla febbre alta. E’ stato ricoverato in osservazione, poi le sue condizioni sono peggiorate in modo repentino. Dalle analisi, è emerso che era stato colpito da una gravissima infezione da pneumococco. La situazione è degenerata in poche ore. Rudy è stato ricoverato in terapia intensiva e sottoposto a una cura con antibiotici, ma non c’è stato niente da fare. E’ morto ieri mattina alle 5. Una morte che definire come un fulmine a ciel sereno è poco. Concer era un cameraman molto apprezzato. Lavorava come free lance per molte case di produzione locali e anche per la Rai. Aveva lavorato anche domenica scorsa seguendo come operatore da una postazione fissa la Maratona dles Dolomites. Si era sentito poco bene già domenica pomeriggio, ma aveva pensato a un senso di affaticamento. Tanto che era tornato a Trento dalle Dolomiti guidando la sua auto. Forse pensava che una notte di sonno e riposo lo avrebbero rimesso in sesto. Ma il lunedì le cose non sono migliorate. Anzi. Si sentiva sempre peggio. Poi, nel pomeriggio, è salita la febbre. Così ha deciso di andare in ospedale.

Quando è arrivato al Santa Chiara, aveva già la febbre molto alta. I medici hanno parlato di un’infezione gravissima. Come riferito da amici e parenti, Concer potrebbe essere vittima di un’infezione da pneumococco, una di quelle infezioni che, se colpiscono in un momento in cui le difese immunitarie sono basse, lasciano poco scampo. Una morte improvvisa e, per questo, ancora più dolorosa. Per fare luce sulle cause esatte, l’Azienda sanitaria ha anche disposto un’autopsia sanitaria.

Concer lascia l’ex moglie Katia Bernardi e una figlia di 4 anni. Insieme a Katia aveva fondato una società di produzione di video e reportage, la KR movie. Di recente avevano fatto insieme una serie di lavori. Il più recente era «Funne, le ragazze che sognano il mare» su un gruppo di donne che non avevano mai visto il mare. In precedenza, come dimostrano le numerose foto che si trovano sul profilo Facebook della loro società e sui loro privati, avevano realizzato insieme numerosi lavori tra i quali anche uno sulla Sloi.

Gli amici lo ricordano come una persona sensibile, gentile e anche molto dolce. Un padre premuroso e un professionista serio e attento. Aveva lavorato a lungo anche come dipendente della Sirio Film. Insieme a loro aveva anche documentato con immagini una delle serie di Overland, la trasmissione Rai di qualche anno fa sui lunghi viaggi per il mondo fatti con grandi camion. Amava l’avventura e amava anche il lavoro, Rudy. Era sempre di buon umore e amava la compagnia. Gli amici ricordano che era sempre pronto a una serata, ma anche che era sempre pronto a dare una mano e disponibile ad aiutare.













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