Sterilizzazioni, tutti i benefici per la salute dei nostri amici
Le cucciolate indesiderate ripropongono il problema della prevenzione L’Oipa spiega perché bisogna superare l’idea che la pratica sia contronatura
TRENTO. Un appello per questi cagnolini, 5 femmine, incrocio con border collie, arriva dall’associazione Oipa, sezione di Trento. Le cucciole ora hanno una trentina di giorni, per cui si dovrà aspettare un po’ per l’adozione, ma possono già essere prenotate. Dall’Organizzazione internazionale protezione animali, la responsabile trentina Ornella Dorigatti, interviene con alcune informazioni sulla sterilizzazione dei nostri pet, a proposito di questa cucciolata (info: tel. 3493829916).
Sono alcune riflessioni in cui si spiega perché non è il caso di farsi prendere dai dubbi che la sterilizzazione di cani e gatti sia un atto contro natura. «Va chiarito - scrive Ornella Dorigatti - prima di tutto che si sta parlando di cani e gatti, animali domestici, che non hanno un habitat “naturale” dove vivere ma che da ormai migliaia di anni si sono adattati a quella che è la vita umana e non ha senso parlare di “natura” o “contronatura” come se si trattasse di un animale allo stato selvatico. Ciò di cui si dovrebbe parlare è di benessere dell’animale, senza costringerlo alla sofferenza di calori senza potersi accoppiare, come fare partorire cuccioli che andrebbero ad accrescere il numero di randagi che ogni anno muoiono investiti o avvelenati o vengono rinchiusi in box di canili o gattili. Un altro luogo comune è che si debba aspettare almeno il primo calore o addirittura il primo parto prima di sterilizzare il cane o gatto femmina. In realtà questo mito deriva dal fatto che in passato, con le vecchie tecniche chirurgiche di sterilizzazione era più sicuro operare l’animale dopo il primo parto. Con le attuali tecniche non esiste più questa differenza. È dimostrato da studi scientifici che per i gatti l’aspettativa di vita è quasi doppia rispetto ai gatti non castrati. In casa, oltre che evitare le fastidiose marcature urinarie, i gatti castrati si accettano maggiormente». C’è anche l’aspetto, che pensare alla castrazione come inibire l’istinto materno dell’animale, sia da attribuire alla tendenza di “umanizzare” l’animale.
Aggiungiamo le informazioni di Marco Ghedina, presidente dell’Ordine dei veterinari: «La sterilizzazione - castrazione, effettuata in età giovanile porta notevoli benefici sanitari, il rischio di sviluppare neoformazioni mammarie si riduce allo 0,5%,8% e 26% se la gonadectomia è eseguita, rispettivamente, prima del primo calore, prima del secondo calore oppure dopo il secondo calore e di relazione, si evitano quelle fastidiose perdite ematiche oltre che ai cambiamenti di umore se non di carattere che inficiano negativamente questo rapporto tanto per evidenziare i più comuni».