Stella alpina, l’ascesa di Kompatscher
Tempi lunghi per le primarie legate alla successione di Durnwalder. Theiner, Brugger e Dorfmann stanno alla finestra
BOLZANO. Che tensione. Tempi di burrasca in casa Svp. La vicenda Sel continua a riservare sorprese. E si attorciglia alle elezioni provinciali dell’anno prossimo. Così, ad esempio, Elmar Pichler Rolle cerca di smarcarsi dalla questione-energia e ogni mossa sull’argomento acquista il sapore di una pre-gara in vista dell’appuntamento elettorale del 2013. Il tutto condito dalla scelta per il prossimo presidente della giunta. Una decisione, quest’ultima, che il congresso del partito ha delegato alle primarie tra gli iscritti alla Stella alpina e da cui non si può tornare indietro. A meno che una nuova assemblea non cambi strada. Improbabile alla luce degli eventi, anche se più d’uno dentro la Sammelpartei, rinuncerebbe - in tempi di crisi - alla chiamata della base per scegliere il prossimo Landeshautpmann. «Prima ci sono le elezioni politiche. - evidenzia il segretario Philipp Achammer - In questo caso tra fine gennaio ed i primi di febbraio si dovrebbe procedere con la consultazione degli iscritti».
Diverso il discorso per la scelta del candidato a succedere al presidente Luis Durnwalder. In questo caso il congresso ha deciso per le primarie vere, ma solo tra i 50 mila iscritti. Nella fase attuale nessuno dei papabili si espone, stante anche la situazione complicata nel partito, legata alla vicenda-Sel con annessi e connessi.
A suo tempo si era fatto avanti l’onorevole Siegfried Brugger. Quest’ultimo si è lamentato per i tempi lunghi con cui si sta procedendo nel fissare le regole delle primarie. Occorre decidere come vengano proposti i candidati, i tempi e i numeri necessari per essere eletti. Il direttivo Svp del Burgraviato ha chiesto, invano, di accelerare sull’argomento. «Il candidato verrà scelto non prima di maggio», spiega Richard Theiner, altro possibile pezzo da Novanta pronto a prendere il posto di Durnwalder. Per l’Obmann nervi saldi e la difficile situazione di dover gestire il partito in una fase non certo delle migliori. Per lanciarsi più avanti nella mischia. I sondaggi danno la Stella alpina in caduta libera, anche se da qui ad un anno le cose possono cambiare.
La quaterna dei papabili vede anche la presenza di Herbert Dorfmann. L’europarlamentare ha però affermato che se nel caso Theiner decidesse ufficialmente di candidarsi, il partito dovrebbe sostenere l’Obmann. Il quarto è Arno Kompatscher. Il sindaco di Fiè allo Sciliar e capo del Conzorzio dei Comuni è l’ultimo arrivato. Ma non per questo gode di possibilità inferiori agli altri tre di diventare il primo inquilino di Palazzo Widmann. Perché non basta essere la persona giusta,a volte occorre esserlo al momento giusto. E tra una base divisa tra chi ancora ritiene Durnwalder il valente timoniere per tempi difficili e quanti, forse la maggioranza, che puntano ad un’inversione di rotta con una persona «nuova del tutto», proprio Kompatscher potrebbe avere le carte in regola per spuntarla. Giovane, istruito, della periferia, ma con un occhio alla città, il sindaco giocherà le sue carte. Comunque per ora tutti stanno alla finestra e aspettano le mosse dell’avversario.
La squadra della Stella alpina in consiglio provinciale ed anche in giunta è destinata in ogni caso a rinnovarsi. Hans Berger e Sabina Kaslatter Mur non saranno più della partita. L’Obmann della Pusteria, Albert Wurzer, avrà parecchio da fare a ricomporre la compagine pusterese, dopo l’uscita di Durnwalder e dello stesso Berger. Tra i nuovi Christoph Gufler, il leader dell’ala sociale, che ha manifestato l’intenzione di candidarsi. Ma tra gli Arbeitnehmer non mancano i pretendenti: da Rosalinde Gunsch Koch a Magdalena Amhof, fino al bolzanino Helmuth Renzler. Lo stesso Achammer è considerato in ascesa, mentre c’è chi giura che il vicesindaco di Bolzano, Klaus Ladinser non aspetti altro, ritorno di Dieter Steger a parte.
Senza dimenticare le donne, con in testa Angelika Margesin, a capo del movimento femminile Svp. Un ruolo spesso importante, quasi salomonico, lo sta rivestendo la consigliera Martha Stocker, in predicato di finire in giunta nella prossima legislatura. Fissi i venostani Josef Noggler e Arnold Schuler.
E Durnwalder? Gli sarebbe piaciuto Konrad Bergmeister, ma quest’ultimo - «Bergbauernsohn» come lui - non ne ha voluto sapere. E così le stelle - secondo il presidente - ci sono, ma brillano tutte allo stesso modo. Per ora.
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