Spunta la strada nel Parco: la Forestale blocca i lavori
Tuenno, squarcio di un chilometro per rifare la condotta potabile di Malga Tuena. La protesta del naturalista «Ferro»Valentini: «Una ferita nel cuore del Brenta»
TUENNO. Acquedotto per la malga, o nuova strada nel cuore del gruppo Brenta settentrionale e dell'omonimo Parco naturale? La domanda è d'obbligo vedendo i lavori in corso (ora fermati dalla Forestale di Cles, che ha stoppato il cantiere bloccando il ragno meccanico in azione fino a pochi giorni fa all'altezza dell'ex bait del Rocol ) che la Coop Lago Rosso, su commessa del comune di Tuenno, sta realizzando per sostituire la condotta potabile che rifornisce malga Tuena (1720 slm).
La traccia, percorribile con un fuoristrada invade per oltre un chilometro uno spicchio di parco tra i più selvaggi e suggestivi, regno di marmotte e un tempo – come fa notare Ferruccio Valentini detto «Ferro» - pascolo di branchi di camosci, di cui però si è persa traccia. Valentini è un naturalista riconosciuto che si definisce volontario «custode della terra» e delle bellezze del parco Adamello Brenta, e con un patentino di raccoglitore esperto di fiori e piante con collaboratore «esterno» del museo di scienze naturali di Trento. Ad insospettirlo – racconta – sono state alcune ammissioni arrivate sottovoce nei bar dei Tuenno che parlavano di una nuova strada e di scavatori all'opera ben oltre il limite attualmente raggiungibile con un mezzo fuoristrada, la val Madris a quota 1820, mezz'ora a piedi oltre malga Tuena anch'essa in pieno parco naturale e raggiungibile solo a piedi perché la strada a libero transito finisce mezz'ora prima. Al bivio di Val Madris transita il Dolomiti Trek che ad una parte va verso il passo Val Gelada (che scende in val Meledrio, Val di Sole) e il Pra Castron di Flavon che raggiunge Passo Grosté e il popolare rifugio Stoppani e dall'altra sale verso il passo Castron di Tuenno in direzione Peller.
«Siamo in pieno parco, non capisco come è possibile un intervento del genere senza che nessuno se ne accorga», afferma Valentini. In realtà, ma solo dopo oltre un chilometro abbondante di nuova traccia scavata in parte con il picchio per mussare la roccia, qualcosa di è mosso e come detto la Forestale di Cles ha bloccato il lavoro con i mezzi meccanici «non consoni» messi in atto dalla ditta appaltatrice. E da informazioni assunte, già da oggi è in atto la diffida alla ditta per la rimessa in pristino dei luoghi, soprattutto la traccia che taglia in obliquo il pascolo alto seguendo la traccia del vecchio acquedotto sotto cima del Vento e Cima Flavona, che i paesani chiamano familiarmente «gran de Formenton». I lavori, iniziati lo scorso 11 giugno, sono stati finanziati dal comune di Tuenno con un contributo del Piano di Sviluppo Rurale per rifare i circa 3 km di condotta che dalla sorgente in alta quota sulla Val Pista en Ciaura raggiunge la malga Tuena.
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