Spariti gli spazzini, vergogna in strada

In città aumentano le proteste per la mancata pulizia di numerose vie del centro. Il nostro «tour della spazzatura»


di Nicola Filippi


ROVERETO. Nell'agosto scorso in città fece capolino lo spazzino, con tanto di scopa di saggina e doppio bidone con ruote di gomma. Un salto nel passato studiato per ripulire la città anche negli angoli irrangiungibili per i nuovi macchinari meccanizzati. Lo abbiamo visto all'opera per qualche settimana. Ma, da qualche tempo, i bene informati spiegano che la squadra di netturbini predisposta dall'ufficio ambiente e da Dolomiti energia (otto persone impegnate sette giorni su sette) è sparita. L'operazione “ritorno al passato”, con il “servizio di carrello con operatore ecologico appiedato”, è già tramontata? Se lo chiedono in molti. Da qualche settimana, infatti, alcune vie del centro storico nascondono “sorprese”.

Abbiamo iniziato il nostro “tour della spazzatura” dal cuore della città. In piazza delle Oche, sul fondo della fontana, una mini-discarica: lattine, cicche di sigarette, plastica varia. «Uno spettacolo poco urbano per una città che vuole diventare polo turistico», ci segnala un roveretano. Il quale ci indica via Mazzini. «Andate oltre borgo Santa Caterina, superate il museo, passate a fianco della casa di riposo. Là troverete uno spettacolo a dir poco vergognoso». In pochi passi, imbocchiamo via Campagnole. Sono le 11 del mattino. Fra il marciapiede (che ospita alcuni “regalini” canini con tanto di scia) e le auto parcheggiate negli stalli blu troviamo, nell’ordine: contenitori di cartone per vini da supermercato, una bottiglia di birra rotta in mille pezzi, una lattina di birra del baffo, un involucro di mortadella igp, un altro di prosciutto e formaggio, svariati bicchieri di plastica ridotti a sottilette, un contenitore di sangiovese piegato: il tutto condito da svariati cumuli di mozziconi di sigaretta.

Proseguiamo il tour: in via Vannetti, sul piazzale Orsi, troviamo una multa per sosta vietata strappata. Avanti. Superiamo il Commissariato di polizia, la sede dell'Azienda multiservizi in via Manzoni, entriamo nel parcheggio Gazzoletti, arriviamo in via Fiumi: i cassonetti colorati sono al loro posto, puliti e ordinati. Per la gioia dei residenti, che più di una volta si erano rivolti alla nostra redazione per protestare. In via Milite Ignoto invece troviamo scatoloni, plastica, sacchi neri fuori dall'uscio di casa, sotto il marciapiede mozziconi di sigaretta e bottigliette di plastica ridotte a sogliole.

La tappa successiva è in via San Giovanni Bosco. Accanto ai giardini Perlasca (o giardini della Pista), accanto alla campana verde del vetro troviamo un piccolo cumulo di plastiche varie e altri oggetti, dimenticati da tempo. Sul retro del Fontana, sotto il marciapiede, ancora mozziconi di sigarette e sacchetti di plastica. Imboccata via Teatro, troviamo un'isola ecologica, da manuale. E’ su proprietà privata e i bidoni sono tenuti correttamente. Ma poco distante, a terra, contenitori di plastica bianchi e mozziconi di sigarette. Sbuchiamo su corso Betttini. Proprio davanti alle porte di ingresso del teatro Zandonai, fra i parcheggi bottigliette di plastica e cartacce varie. In via Paganini, accanto alla campana verde, un cumulo di rifiuti, sbagliati: cassette di plastica nera per la frutta, sacchi neri e bottiglie di plastica. Ultima tappa, via Parolari: sacchi neri a terra, un computer portatile sfasciato, mozziconi di sigarette, sacchetti.

Insomma, un tour quasi turistico, poco edificante. Speriamo in un ritorno celere degli spazzini. La maleducazione impera. E per una città turistica non è una bella cartolina.

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