Spaccio agli studenti: in sei in cella

La vendita dell'hashish all'esterno dei bar della «movida» trentina


Jacopo Tomasi


TRENTO. Spacciavano agli studenti universitari della città, avvicinandoli fuori dai locali dell'happy hour il giovedì, il venerdì ed il sabato sera. Erano un centinaio i loro clienti, tutti di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, che si rifornivano in via Vannetti, piazza Santa Maria Maggiore, via Cavour, piazza Duomo. Zone centralissime. Per questo sono state arrestate dalla squadra mobile di Trento sei persone di nazionalità marocchina che negli ultimi tre mesi avevano fatto arrivare da Brescia 30 chili di hashish e un etto e mezzo di eroina, per un valore complessivo di 15.000 euro, per immetterli nel mercato cittadino della droga. Un settimo è ancora ricercato. Uno di loro, Mohamed Daki, 22 anni, faceva da "cerniera" tra la banda trentina e la Lombardia, dove si rifornivano soprattutto di hashish. Gli altri agivano in città e, seguendo la moda dei ragazzi, si piazzavano fuori dai bar della movida per vendere il «fumo» tra uno spritz e una birra. Gli uomini della squadra mobile di Trento, coordinati dal vice questore aggiunto Roberto Giacomelli, hanno pedinato e studiato l'attività degli spacciatori e nell'arco di tre mesi sono riusciti a portare a termine l'operazione «Zatla». In tre sono stati arrestati nei giorni scorsi: Mohamed Daki a Brescia (trasferito in carcere a Trento), Youssef Taorghi e Bilal Hosni in città. Proprio l'arresto di quest'ultimo è stato il più difficoltoso, in quanto senza fissa dimora. L'uomo è stato individuato giovedì mattina in piazza Duomo ed è stato tratto in arresto con l'accusa di spaccio in concorso. Si trovavano invece già in carcere, in seguito ad altre perquisizioni avvenute nelle settimane scorse, Rachid El Hamdaoui, Hassan Leghzawni (residente a Lavis) e Lahkim Moukhlis. La banda aveva sostituito in centro storico un altro gruppo di spacciatori che era stato sgominato verso la fine di novembre del 2011 da un'altra operazione analoga. In quell'occasione erano stati arrestati 26 soggetti ed altri 8 erano ricercati. I poliziotti, per sorprendere i pusher, si erano addirittura travestiti da clochard ed avevano sorpreso gli spacciatori nelle zone di piazza Dante e anta Maria Maggiore. Anche queste zone centralissime, che però sono diventate aree di criminalità e spaccio di droga anche per la vicinanza di locali frequentati dai giovani trentini. Ovviamente, le forze dell'ordine ci hanno tenuto a sottolineare che i baristi non erano assolutamente a conoscenza dell'attività di spaccio che si svolgeva all'esterno dei loro bar.

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