TRENTO

Spaccata con il coperchio del tombino

Preso di mira il negozio Glo calzature di via Galilei. I ladri scappano con la cassa. Il titolare: «Questo è il Far West»


di Luca Marognoli


TRENTO. Sembra una giornata come un’altra da Glo calzature, elegante negozietto di via Galilei alle spalle della storica edicola. L’ambiente è accogliente, l’illuminazione calda, sul tavolo del negoziante caramelle e confetti, una cliente che si aggira in cerca della scarpa giusta. Una cosa che stona, a ben vedere c’è: è quella saracinesca calata su una delle vetrine che danno verso via Roggia Grande. Vecchia, vecchissima. E con incrostazioni e muffe che sembrano risalire a qualche lustro fa. L’occhio poi cade sul ripiano di legno bianco che sta alla base: è sfondato al centro da un oggetto che ha lasciato un profilo circolare. Quello del coperchio di un tombino scaraventato con forza contro la vetrina nella notte e lì “atterrato”.

A uno sguardo attento non sfuggirà anche che manca il registratore di cassa. Quello che è stato afferrato e portato via da qualcuno che non si è preso la briga neppure di aprirlo per controllare se ci fosse del contante.

Una “spaccata-lampo”, compiuta in pochi istanti: la vetrina sfondata, la cassa staccata dai fili e portata via; tutto il resto, scarpe e camicie, neppure toccati. Tutto questo sconquasso nel cuore della notte (erano le tre) per 3-400 euro tra banconote e monete. Scuote la testa il titolare, Alessio De Simoi, trentino residente a Verona, che gestisce il negozio da 15 anni.

«È più il danno morale... Un fatto simile dimostra che chi agisce non sta a guardare a niente: ci vuole coraggio a buttare il coperchio di un tombino contro una vetrina. Proprio adesso, tra l’altro, che hanno appena rifatto la pavimentazione nuova in tutta la zona...». Evidentemente il decoro urbano non serve a frenare i ladri, men che meno i più aggressivi e disposti a tutto come in questo caso. «Quello che ti butta giù - riflette amaro il commerciante - è che nessuno fa niente. Soprattutto i nostri politici. Finché non succederà qualcosa di grave... Qui non solo manca la serenità per lavorare ma bisogna stare attenti anche alla propria vita. È un Far West. E noi in qualche modo dobbiamo difenderci». Comprare un’arma, forse? No, il negoziante non ha intenzione di farlo, dice. Però è esasperato.

Rivolge parole di apprezzamento e gratitudine invece ai carabinieri della Compagnia di Trento e ai vigili del fuoco, chiamati dai vicini perché il fragore della spaccata ha fatto temere che fosse accaduto qualcosa di più grave. «Sono stati qui a lavorare per tre ore, li ringrazio davvero», commenta.

Come capita spesso in questi casi, i danni sono molto più ingenti del bottino: «La cassa costa dagli 800 ai 1.200 euro, la vetrata più di 400», continua De Simoi. «L’assicurazione? Ce l’ho, ma copre solo il vetro». E finché non ne arriverà uno nuovo, sarà sostituito dalla saracinesca. «È di quarant’anni fa. Noi finora non l’avevamo mai usata».

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