Solidarietà: con Nonna Nunzia (alias Supermario) il vescovo e Dellai tornano bambini
Un dvd con le fiabe raccontate insieme a una serie di personaggi famosi: da Moser ai Bastard, da Francesca Dallpè al sindaco Andreatta L'obiettivo è la solidarietà verso l'associazione Bambi
TRENTO. La solidarietà? Una fiaba. Anzi, le fiabe per eccellenza che accompagnano in un gioco faceto - ma serissimo vista la "missione" benefica - perfino "sua eccellenza", l'arcivescovo Bressan. Un azzardo calcolato quello di una coppia di Cagol, Mario e Alessandro. Stesso cognome. Nessuna parentela. Ma comunanza sì: la sintonia nel far del bene. Il primo dei due Cagol - quel Mario al secolo Super che vanta salvifica verve autoironica, è un comicattore. Se si veste da anziana - da Nonna Nunzia - strappa simpatia anche ai peggiori incalliti della puzza al naso. Il secondo Cagol - Alessandro - lavora di telecamere e regia, (è sua la Videoframe). Ha l' aria bambinona - buona insomma - che sbuca da un'infinità di chili. Stazza proporzionale alla sensibilità: nella solidarietà, la sua è scelta di peso.
Ebbene, i due Cagol hanno scelto di dare una mano all'Associazione Bambi - il sodalizio che in Fiemme e Fassa sta concretamente vicino ai bambini malati e alle loro famiglie. L'uno, Mario, ci ha messo la faccia, la smorfia e la voce stridula del suo personaggio meglio riuscito: Nonna Nunzia, appunto. L'altro, Alessandro, ha «speso» il suo apparato tecnico e umano per registrare - sempre davanti allo stesso caminetto, «per gentile, anzi entusiastica, concessione del sindaco) - nove mini fiabe famose. Che sono violentate con sagacia comica con la complicità di altrettanto famosi personaggi del viver trentino.
L'arcivescovo Bressan, Dellai, l'Andreatta primo cittadino, Castelli, i Bastard, Travaglia, la Dallapè, il trio sei ruote (Moser, Fondriest, Simoni), l'accalappiamiss, Leonardi: loro - gli ospiti - sono chiamati a fare da spalla alle battute che strappazzano Biancaneve, mitizzano i tre porcellini, giocano con Cenerentola o con il Pifferaio, con Cappuccetto e con Principessa e relativo pisello.
Lui, anzi lei, (Nonna Nunzia), libera la sua verve trentina - (ma per fortuna con buon dosaggio di trentinismoI) - nel riadattare le fiabe ai personaggi che stanno dall'altra parte dei ferri da calza. Fiabe da attualizzare per calzarle, (basta un frizzo), all'aplomb del politico, ai Pierini del rock, al passato e al futuro dello sport locale.
Nel dvd alcuni siparietti, alcuni scambi, tra Nonna/Mario e i suoi ospiti sono illuminanti. In qualche caso evidenziano quel che già si conosceva sui «caratteri» dei personaggi. In altri spiazzano. L'arcivescovo Bressan - ad esempio - sfoggia una leggerezza ed un umorismo per nulla solenne nel seguire i percorsi di un Capuccetto Rosso dall'eloquio impertinente. Gioca più lui - il vescovo - che Nonna Nunzia. Si sapeva della verve in toga, non della sua dimensione. Al contrario di Bressan, Dellai stenta a derogare alla rigidità. Però almeno sorride.
Preso in mezzo tra Biancaneve ed il nanetto Ciacero, (il politico che parla a vanvera), attirato da una Melinda avvelenata, Dellai abbozza. Ma non si lascia comunque andare.
La Nonna scatenata deve quasi alzare bandiera bianca, invece, davanti all'irrefrenabile fregola attoriale di un sindaco Andreatta che con il pifferarai sembra trovare subito feeling, (l'esperienza). Ad un certo punto - e qui l'idea ha vinto - non si capisce più chi, tra i due del caminetto, sia il comico vero. Politica umanizzata? Forse.
Genuina e ruspante anche la simpatia - tuttavia più controllata che mai - dei Bastard: chiamati a districarsi nei doppi sensi dei tre porcellini. Fa piacere avere la conferma che gli sportivi hanno gran dimestichezza col sorriso. Francesca Dallapè si tuffa sicura nelle «deviziazioni» comiche di Cenerentola, anche quando fuggendo lascia al principe la «zavata». Il rallysta Travaglia meriterebbe una comparsata a Zelig per quanta dimestichezza mostra nel curvare tra una battuta e l'altra di una principessa, (sul pisello), che nel racconto di nonna/Mario non è precisamente un'educanda. E Castelli? Castelli è un collega di Supermarionunzia e quindi, al caminetto in Comune, il brutto anatroccolo è l'occasione di un duetto, di un batti e ribatti che volendo potrebbe anche durare l'intero dvd.
Ma se con Castelli e Cagol non c'è nulla da scoprire, va invece oltre previsione il trio a pedali: Moser, Fondriest, Simoni. Tanto a loro agio nel tenere bordone ai frizzi pseudo senili della Nunzia che racconta la Bella Addormentata da contagiarsi a vicenda. Nel buon umore.
E così perfino Moser - il nonno dei tre - riesce a far dimenticare che oltre al muscolo da record fu famoso anche per il «muso». Miracolo delle fiabe? Boh. Forse è semplicemente il miracolo di un'idea semplice, convinta e solidale. Che ha «fatto clima», aiutando anche i ciak.
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