Sicurezza, il Patt attacca: «Vigili, subito il bando» 

Pattini ribadisce: «Il concorso entro 2 mesi. La squadra attuale non funziona» Ed il Comitato S. Martino scrive al questore: «Venga con noi a “percepire”»


di Sandra Mattei


TRENTO. La maggioranza a palazzo Thun è di nuovo in fibrillazione sul tema della sicurezza, tornato di assoluta attualità sull’onda del risultato elettorale che ha confermato come la richiesta di un giro di vite su illegalità e degrado faccia presa.

L’altra sera in consiglio comunale è stata la domanda d’attualità di Alberto Pattini (capogruppo del Patt) ad aprire la discussione sui tempi del bando per i nuovi vigili e per un presidio fisso delle forze dell’ordine in piazza Dante. «È una nostra richiesta che risale al settembre del 2015 - ricorda Pattini - ed ora il sindaco annuncia che prima del 2019 non si potrà contare sui 14 nuovi agenti a tempo indeterminato. Sono deluso, perché i cittadini sono esasperati ed i tempi della politica devono adattarsi alle esigenze dei cittadini. L’ho detto l’altra sera in consiglio, c’è bisogno di più controlli nelle zone dove si continua a delinquere, a spacciare droga ed a imbrattare monumenti ed edifici. È un problema che non riguarda solo la città, ma tutta la provincia, perché anche chi arriva a Trento dice di non sentirsi sicuro a passare in alcune zone». E conclude: «Noi del Patt non ci stiamo ad aspettare ottobre per il bando, si deve cambiare passo. Pensiamo che due mesi possono essere sufficienti. Ci riserviamo di intraprendere qualsiasi iniziativa».

Anche Rossi è tornato ieri sul tema, affermando: «Spero si faccia il più presto possibile. Che si faccia presto e anche bene, nel senso di formare poi i vigili in modo specifico per attività' di presidio prevenzione e anche repressione».

Il sindaco Andreatta ha avanzato problemi tecnici, perché si tratta di rifare il concorso per i 14 agenti nuovi (11 previsti dalla giunta provinciale, 3 già decisi dal Comune). «Il concorso per il contratto a tempo indeterminato - ha affermato Andreatta - dovrà rivedere anche i compiti della squadra antidegrado ed il bando va fatto ex novo. Ma continueranno ad esserci gli agenti della squadra a tempo determinato».

Pattini, ma l’altra sera l’hanno sottolineato altri, ribadisce che quella squadra non ha funzionato, perché ben 7 degli 11 assunti hanno scelto lavori alternativi. «Sono stati integrati - commenta Pattini - ma c’è anche chi è stato utilizzato per altre mansioni». Un concetto ribadito anche dai comitati che da anni si battono nei quartieri dove l’emergenza sicurezza si fa sentire. E, dopo le dichiarazioni del questore Massimo D’Ambrosio, che alla festa della polizia ha affermato che i reati sono in calo, il comitato di San Martino ha deciso di rispondergli così. «Non è la prima volta - si legge nella lettera - che si parla di "percezione", un concetto teso, a nostro avviso, a sminuire e depotenziare le lamentele da parte dei cittadini di cui sono piene in questi giorni le cronache locali. I componenti del Comitato sono francamente stufi di esser presi per visionari. Invitiamo il questore a fare un giro con noi per "percepire" quello che percepiamo noi quotidianamente. Lo spaccio indisturbato e indisturbabile, pena minacce ed insulti da parte degli alacri operatori del mercato degli stupefacenti; monumenti e case sfregiate da scritte stupide; comportamenti incivili e osceni alla luce del sole, e via percependo! Però, dato che una telefonata al 112 non è una denuncia, di questi fenomeni nelle carte del questore non c'è traccia. Abbiamo una domanda per il signor questore: ha idea di quante persone rinunciano ormai a denunciare piccoli furti e danneggiamenti a causa del senso di inutilità di tali denunce? Non potrebbe essere che la diminuzione delle denunce sia figlia dello stesso fenomeno che genera il "percepito" senso di insicurezza, vale a dire l'inerzia delle forze dell'ordine?»















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