Il racconto 

Siamo tutti figli della stessa Africa: l'ultima lezione di Henning Mankell


di Maurizio Di Giangiacomo


Henning Mankell non è stato solo Wallander, questo dovreste saperlo: nel nostro piccolo, da queste colonne abbiamo cercato di dare pubblicità a tutte le opere del grande romanziere svedese prematuramente scomparso nel 2015 dopo aver vissuto «con un piede nella neve e con l’altro nella sabbia». Nato 70 anni fa a Stoccolma – anniversario celebrato in Italia con una nuova serie tv del celebre ispettore interpretato da Kenneth Branagh in onda su LaEffe a partire dal 17 aprile – Mankell ha sognato l’Africa fin da piccolo: sapeva che vi avrebbe trovato la risposta a tutte le sue domande, che nella povertà e nella miseria avrebbe scoperto la dignità; sapeva che solo guardando negli occhi l’uomo nero avrebbe compreso le ingiustizie perpetrate ai suoi danni dai bianchi.

Postumo per l’Italia, dove viene tradotto solo oggi da Alessandra Albertari, Giulia Pillon e Alessandra Scali per Marsilio, Racconto dalla spiaggia del tempo è il resoconto dell’incontro di Mankell con Felisberto, avvenuto sulla riva del fiume Umbeluzi. Era il discendente di una donna chiamata Samina, campata 300 anni: da lei discendono tutti i membri della famiglia del vecchio Felisberto, i morti, i vivi, quelli che devono ancora nascere, tutti gli africani e non solo loro. Samina era di pelle nera, ma con una striscia bianca dai piedi alla testa. La sua famiglia è sempre stata aperta alle influenze esterne: Felisberto, infatti, ha fratelli, sorelle, zii e cugini con la pelle marrone, bianca, nera come la sua o di qualche altra bizzarra sfumatura. Suo zio Teofilo ha un figlio a cui è nata una bambina con la pelle verdastra.

In un reportage dai contorni un po’ sfumati, quasi onirico, Henning Mankell fa suo l’insegnamento di Felisberto, il risultato finale «di venticinque anni di spedizioni, sia fisiche che mentali»: tutti gli uomini sono imparentati tra loro. Il colore della pelle, le lingue, i modi di pregare gli dèi o di preparare la colazione, di considerare la stupidità o di creare arte, di lavare i vestiti o seppellire i morti, sono distinzioni che non potranno mai metterlo in ombra. Tutti gli uomini sono parenti. Apparteniamo tutti alla stessa famiglia».

Twitter: @mauridigiangiac

Racconto dalla spiaggia del tempo

Henning Mankell

Marsilio, 234 pagine, 18 euro

 













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