Si pianta l’amo nell’occhio: un ragazzo rischia la vista
Rovereto, il quindicenne è stato soccorso dall’ambulanza di Trentino emergenza . Lesioni alla palpebra e alla cornea, ora è sotto osservazione in oculistica
ROVERETO. Era sulle rive dell’Adige, a Borgo Sacco, assieme al fratello e ad alcuni amici, che approfittando della bella giornata avevano deciso di andare a pescare nel fiume. Qualcosa però è andato storto, forse la lenza era rimasta impigliata e il ragazzo, 15 anni, ha strattonato la canna da pesca per disincagliare l’amo. Sta di fatto che l’esca artificiale - una “farfalla” composta da un cucchiaino in metallo e da un amo triplo - gli è arrivata dritta in un occhio. Un infortunio di pesca che di solito non porta grosse conseguenze. In questo caso invece l’amo si è conficcato nella palpebra, trafiggendo anche il bulbo oculare. I ragazzi, piuttosto spaventati, hanno chiamato il 118 e nell’arco di pochi minuti è arrivata a Sacco l’ambulanza di Trentino emergenza. I soccorritori hanno subito scorto in piazza Filzi il gruppetto di ragazzi allarmati, che cercavano di richiamare la loro attenzione. Il ragazzo è stato così trasportato di gran carriera al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Carmine, dove è stato accolto in pronto soccorso e visitato. Una volta rimosso l’amo, il ragazzino ha spiegato di riuscire comunque a vedere in maniera accettabile, malgrado il dolore. I medici del pronto soccorso lo hanno così inviato al reparto di oculistica per sottoporlo ad ulteriori accertamenti.
È presto per una diagnosi definitiva, ma pare che nonostante la brutta avventura il ragazzino possa salvare l’occhio ferito. L’ottimismo è indotto dal fatto che il “visus” non sembra essere stato alterato dall’incidente. In altre parole, l’amo, pur trapassando la pelle della palpebra e incidendo la cornea, potrebbe non aver provocato lesioni alla retina o al nervo ottico, che comporterebbero invece importanti riduzioni del “visus”. In questo caso, il ragazzino potrebbe ringraziare la fortuna perché con una medicazione e un certo periodo di convalescenza non dovrebbe portare su di sè alcuna conseguenza sulla vista, se non una piccola cicatrice.
Del giovanissimo pescatore per il momento si occupa lo staff di oculistica, che lo ha preso in carico dopo l’arrivo in ospedale. Saranno dunque gli specialisti del reparto a stabilire l’esatta gravità dell’infortunio.
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