DENUNCIATO DA UNA MINORENNE

Si conoscono in chat su internetpoi lui la violenta: arrestato

La ragazza trentina, all'epoca minorenne, accusa il giovane di averla costretta a un rapporto sessuale e di averla ricattata



TRENTO. Un incontro in chat, messaggi che si rincorrono nel cyberspazio per più di un anno. Un’amicizia scambiata per amore e poi l’incontro tanto atteso che si conclude nel peggiore dei modi, con una violenza sessuale seguita da minacce ed estorsioni. Una storia triste e terribile al tempo stesso quella raccontata in una denuncia ai carabinieri da una ragazza che all’epoca dei fatti (il 2007) era minorenne. Denuncia che ha portato all’arresto di un venticinquenne della provincia salernitana.

 Lui, l’arrestato, ieri ha parlato a lungo, per due ore davanti al giudice di Salerno nell’interrogatorio di garanzia. Una lunga dichiarazione nella quale ha confutato tutte le accuse che gli venivano mosse. Ha raccontato di un rapporto d’amore, conosciuto anche dagli amici con i quali i due sarebbero usciti a mangiare la piazza. Insomma due ragazzi fidanzati e contenti. Due fidanzati che avrebbero anche avuto dei rapporti sessuali ma voluti da entrambi, senza forzatura o imposizioni. Poi, alla fine ci sarebbe stata sì una brutta telefonata ma sarebbe stata fatta senza alcuna intenzione di far del male. Sarebbe stata «solo» la telefonata di un innamorato deluso che vedeva svanire nel nulla il suo grande amore. Questo è sostanzialmente quello che ha detto ieri Antonio Toriello che nel procedimento è difeso dall’avvocato Arturo Vassallo.

 Diversa, diversissima la storia raccontata dalla ragazza che vive nella zona della piana Rotaliana. Nella denuncia che hanno racconto i carabinieri del nucleo investigativo di Trento, la giovane ha raccontato che il primo incontro con il salernitano è avvenuto in internet, su un sito dedicato alle chat quando lei aveva 17 anni. I due iniziano a «parlare» on line. Si piacciono, vanno d’accordo, si scambiano confidenza e il loro rapporto virtuale va avanti per più di un anno. Poi lui annuncia che sarebbe venuto a Trento per una breve gita e quindi si sarebbero potuti finalmente conoscere. L’incontro inizia nel migliore dei modi. I due passeggiano in giro per la città, parlano e ridono. Tutto normale, tutto tranquillo. Poi lui, sempre secondo quanto raccontato dalla ragazza, le dice di aver dei regali per lei, regali che però ha lasciato in albergo. Ed è così che i due finiscono in una stanza d’hotel in un sobborgo di Trento.

Fra i regali c’è della biancheria intima che la ragazza viene spinta ad indossare e viene poi fotografata. Lui vuole andare oltre ma lei non ci sta. Si oppone, racconta, vuole andarsene. Ma lui riesce, con la forza, ad avere dei rapporti sessuali. Dopo inizia, per la giovane un altro calvario. Iniziano ad arrivare sms con richieste di denaro, denaro che doveva servire ad evitare che il salernitano spedisse ai genitori della ragazza e al fidanzato le immagini «compromettenti». Prima sarebbero stati chiesti 60 mila euro, poi 10 mila ed infine 6 mila. I messaggi minacciosi sarebbero arrivati anche alla madre e al fratello della vittima. Una situazione difficile, oppressiva e alla fine la ragazza ha chiesto aiuto dai carabinieri. Da qui l’indagine e l’arresto che è stato eseguito dai carabinieri del salernitano













Scuola & Ricerca

In primo piano