rovereto

Si è spento Ezio Vanzo, aveva solo 41 anni

Ingegnere, consigliere dal 2010 nelle file del Patt, molto attivo nel volontariato. Figlio dell’autonomista Oliviero, lascia la moglie Chiara e due bambine piccole



ROVERETO. Ormai da 5 anni combatteva, con serena determinazione, contro un male che non gli lasciava speranza. Era poco più che un ragazzo quando glielo avevano diagnosticato. Consigliere comunale per il Patt nella legislatura che aveva visto sindaco Andrea Miorandi. I medici al santa Chiara gli avevano dato pochi mesi di vita. La situazione pareva disperata. Poi al centro oncologico di Milano aveva iniziato la sua battaglia. Nessuna ostinazione ma nemmeno l’intenzione di rinunciare a un solo minuto di quello che la vita poteva lasciargli. Per sua moglie Chiara, per le sue bambine, per i suoi molti amici. Per se stesso ed il suo modo comunque sempre positivo di guardare alla vita. E un decorso che pur senza mai incoraggiare ottimismo, sembrava poter essere meno spietato di quanto si temeva. Cure continue ma anche la possibilità di continuare a vivere come aveva sempre voluto. Addirittura due anni fa dei miglioramenti che avevano fatto sperare gli amici in quello che sarebbe stato un miracolo.

Ingegnere, lavorava in uno studio in associazione con altri due giovani professionisti roveretani. Non ha smesso fino a poche settimane fa. Era una di quelle persone che nascono ingegnere. Misurato, preciso, attento. Che non significa freddo nè incapace di godere della vita e delle sue gioie, tutt’altro. Non sentiva il bisogno di gridare le proprie emozioni, ma le viveva tutte. E le condivideva con chi voleva, senza mai strafare. Un viso sorridente quasi sempre, una risata sguaiata quasi mai.

Alla politica Ezio era arrivato per “dinastia”. Figlio di Oliviero e Sofia, entrambi autonomisti e figure centrali dell’autonomismo lagarino. Impegnati nell’associazionismo e nello sport. Anche Ezio era altrettanto attivo nel sociale e autonomista, anche se meno “visceralmente” dei suoi genitori. Alla vita politica cittadina si era affacciato una quindicina di anni fa, entrando poi in consiglio comunale nel 2010. Era stata la tornata elettorale in cui il Patt aveva ottenuto un grandissimo risultato, in giunta era entrato Bertolini. Ezio aveva esordito da consigliere di maggioranza: l’inizio di un’epoca diversa per gli autonomisti. E il Patt lagarino puntava molto su di lui. Si stava facendo le ossa. Solo tre anni e poi la malattia. Lo stesso male che già aveva attaccato suo padre, Oliviero, che sarebbe morto nel dicembre 2015. (l.m)













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