Shopping in Piemonte, la Rurale annulla la gita

Iniziativa delle socie respinta: «Non facciamo concorrenza al nostro commercio» Il consigliere Ottobre ha presentato un’interrogazione: «Danno al Trentino»


di Giacomo Eccher


TASSULLO. «Gita shopping fuori provincia? No grazie, c’è la crisi». E' durata lo spazio di un giorno l'iniziativa di un gruppo di donne socie della Cassa Rurale di Tassullo e Nanno che con il supporto della loro banca avevano messo in programma per domenica 10 novembre un viaggio shopping in un grande centro commerciala in Piemonte, il Serravalle Designer Outlet. L’iniziativa – che sarebbe partita oggi 18 ottobre con l'apertura delle iscrizioni per i 50 posti disponibili sul pullman – è stata, infatti, annullata dal direttivo della Rurale che – come spiega il direttore Mario Dalpiaz – l’aveva inizialmente accolta come richiesta autonoma di alcune donne socie che come meta d'interesse (per loro) aveva individuato un grande centro commerciale a Serravalle d'Alessandria, un outlet con 180 negozi.

«Ma perché dobbiamo favorire lo shopping fuori Trentino? La Cassa Rurale non sa che per ogni euro speso fuori sono 20 centesimi in meno nelle casse della nostra Provincia? Ecco uno splendido esempio della totale inconsapevolezza del peso che la crisi ha sul nostro territorio e sulle entrate provinciali», si è subito chiesto il consigliere del Patt, Mauro Ottobre, che preso atto della locandina affissa dalla Rurale, ha messo nero su bianco un’interrogazione al Governatore Lorenzo Dellai.

Un episodio quello registrato a Tassullo che secondo Ottobre non va lasciato cadere: «Per usare un eufemismo se nessuno versa nel salvadanaio, poi non ci saranno i soldi per fare la spesa: parto da questo spunto per chiedere se non sia il caso di fare in modo che la nostra popolazione, fin’ora protetta da tante operazioni economico finanziarie poste in essere dalla Provincia, si renda conto di quella che è la situazione reale del Trentino e di quello che potrebbe succedere se perdessimo la nostra autonomia economico-finanziaria e normativa».

Ottobre «assolve» dunque le signore che hanno avuto l’idea ma bacchetta la Cassa Rurale che l'ha fatta propria anche se – come spiega molto bene il direttore Mario Dalpiaz - le cose stanno in modo diverso. «Come dicevo, è stata proposta da alcune donne socie che hanno semplicemente chiesto alla Cassa di farne parola ai soci attraverso il volantino affisso in bacheca, che ora è stato ritirato. Nessuna intenzione fare concorrenza al commercio locale né tanto meno danneggiare gli introiti delle casse provinciali. Per noi la partita si è chiusa prima di aprirsi».

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