Sgarbi: «Sono io che me ne vado»

La reazione dopo le critiche della Failoni: «Panizza doveva difendermi»


Sandra Mattei


TRENTO. Nata male e finita peggio. Per la Biennale regionale che Vittorio Sgarbi avrebbe voluto allestire in Trentino Alto Adige c'è un ennesimo colpo di scena. Se le polemiche erano iniziate quest'estate, quando la direttrice del Museion Letizia Ragaglia aveva rifiutato di ospitare la mostra firmata da Sgarbi, ora quest'ultimo, investito da un altro rifiuto da parte dell'artista trentina Alda Failoni, decide di rimandare le critiche al mittente e piccato risponde: «Non vogliono partecipare alla mia Biennale? Allora sono io che tolgo il disturbo».

Come riportato ieri dal Trentino, Alda Failoni che è stata tra quelli invitati a rappresentare la regione per la mostra che avrebbe dovuto tenersi a Palazzo Trentini in dicembre, ha declinato l'invito, attraverso una lettera indirizzata all'assessore alla cultura Panizza, con queste motivazioni: «Reduce da una visita alla Biennale di Venezia, sono rimasta sconcertata, in particolare dal padiglione Italia. Se l'arte italiana non gode di grande salute, l'operazione fatta dal professor Sgarbi al Padiglione Italia le ha dato il colpo di grazia». Per Alda Failoni le opere «sono state presentate senza una linea logica, senza un criterio di merito, senza nemmeno un gusto espositivo».

La risposta di Sgarbi non è tardata: ieri ha chiamato il nostro giornale, dopo aver letto il rifiuto dell'artista, ma quello che ha indispettito di più il critico è stata la posizione espressa dall'assessore Franco Panizza: «Dall'assessore mi sarei aspettato un atteggiamento diverso. Prima mi invita e poi non mi difende dalle critiche: un comportamento ingiustificabile anche dal punto di vista istituzionale. E io queste cose le so, perché sono stato anch'io assessore». Panizza ieri ha voluto puntualizzare la sua posizione: «Sono stato frainteso. Resto convinto che ospitare nel nostro territorio il Padiglione Italia sia una grande opportunità per i nostri giovani artisti. Noi ci crediamo, anche perché resterà un'importante testimonianza grazie alla pubblicazione di un catalogo che si collegherà al progetto veneziano. Piaccia o non piaccia la Biennale rimane sempre la più grande manifestazione di arte contemporanea in Italia».

L'assessore, insomma, smorza i toni e afferma che crede nel progetto di Vittorio Sgarbi. Il critico comunque non si è smentito e non ha voluto evidentemente subire l'onta di vedersi arrivare qualche altro rifiuto. Alda Failoni, che è artista cresciuta alla scuola di Remo Wolf, non è la prima ad aver rifiutato l'invito alla Biennale. Mesi fa anche Stefano Cagol, artista che ha esposto in molte mostre internazionali, aveva criticato il criterio di selezione di Sgarbi.













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