Serena Dandini al Mart: «Le piante sono la mia terapia»

Auditorium gremito, subito conquistato dalla sua simpatia «Ho un gran casino in testa: in giardino riesco a rilassarmi»



ROVERETO. Sala conferenze del Mart gremita. Posti esauriti e persone che purtroppo devono rimanere fuori o guardarla dallo schermo dietro le quinte. Tutti lì pronti ad ascoltare l'intervista alla scrittrice Serena Dandini. Ad intervistarla è Giovanna Zucconi.

Serena Dandini è una grande appassionata di fiori e giardinaggio, è una donna che ne sa parecchio, anche perché le piante raccontano la storia di una vita. Fin da quando era bambina se ne curava nella casetta a Viterbo che il padre prendeva in affitto per il periodo estivo e ora che è adulta si è fatta una vera e propria cultura botanica “anche imparando dagli errori commessi, come ad esempio mettere un'orchidea e inzupparla d'acqua sul balcone col sole che picchia” dice. Ama mettere le mani nella terra, lo trova fondamentale, e ha preso una casa nel Salento con un piccolo giardino che cura personalmente. “Il Salento ha una natura inebriante, ti ci immergi e ne esci nuova. È una passione che penso terrò dentro sempre. Sono una donna molto impegnata, con un gran casino in testa, sempre. Ma un momento per il mio giardino lo trovo comunque e questo fa sì che mi concentri e mi rilassi, mi dà pace e mi aiuta a tranquillizzarmi e a distrarmi dal lavoro, o addirittura mi aiuta nel lavoro stesso”.

Ama conoscere piante nuove, è curiosa: «in ogni mio viaggio tendo a rubacchiare o a comprare semi o piantine da piantare nel mio giardinetto. Ho anche instaurato rapporti con degli “spacciatori” fidati di semi” dice scherzosamente.

Simpatica e solare fa scattare applausi e risate. Ospite a Rovereto di «A seminar la buona pianta» l’autrice di «Dai diamanti non nasce niente» e «Storia di vita e di giardini» ha voluto ripercorrere, mediante fiori e piante, la storia della sua vita. (ar.g)













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